È giunta nel consueto “discorso all’Ucraina” serale la risposta di Volodymyr Zelensky alle dure parole pronunciate nei suoi confronti dal presidente americano Donald Trump che ieri ha di fatto imputato al presidente ucraino una forte responsabilità nello scatenarsi del conflitto che da più di tre anni insanguina l’Europa orientale. Zelensky ha ribadito il suo desiderio di raggiungere una pace “duratura” sottolineando che il paese “collabora sempre in modo costruttivo con i suoi partner, in tutti i formati che possano portare sicurezza e ripristinare la pace”. Zelensky ha quindi sottolineato con forza che “L'Ucraina non ha mai voluto questa guerra, nemmeno per un solo secondo”, ha aggiunto Zelensky. “Quando la guerra finirà – ha aggiunto Zelensky - il mondo lo saprà chiaramente: sarà successo perché la Russia, l'aggressore, è stata costretta alla pace. Questo è lo stesso aggressore che è arrivato sul territorio ucraino nel 2014, undici anni fa”, ha dichiarato inoltre il leader ucraino Zelensky, riferendosi all'annessione della Crimea da parte di Mosca.
La pesante reprimenda di Trump è giunta nel pomeriggio di ieri, mentre si diffondevano le notizie relative all’aggravamento della strage della Domenica delle Palme a Sumy, salito a 35 morti e almeno 119 feriti, di cui dieci in gravi condizioni. Una carneficina alla quale, sul campo, l’Ucraina ha risposto nella notte appena trascorsa lanciando un attacco di droni sulla regione di Kursk. “Kursk è stata oggetto di un massiccio attacco nemico la scorsa notte”, ha annunciato il governo di questa regione russa su Telegram, deplorando la morte di “una donna di 85 anni”. Nove persone sono rimaste ferite, ha riferito la stessa fonte, aggiungendo che gli abitanti della città sono stati evacuati a causa degli incendi in diversi edifici. Secondo quanto riportato dal quotidiano filo-Cremlino Izvestia, le autorità di Kursk hanno attivato l'allerta aerea per un attacco con missili e droni e hanno invitato i residenti ad allontanarsi dalle finestre.
Tornando alle parole pronunciate ieri da Trump che hanno provocato la decisa reazione di Zelensky, il presidente americano, pur riconoscendo che ad avviare la guerra contro l’Ucraina sua stato il presidente russo Vladimir Putin, ha infatti continuato ad attribuire la responsabilità profonda del conflitto al suo omologo ucraino e al suo predecessore alla Casa Bianca, Joe Biden. “È una guerra che non avrebbe mai dovuto iniziare. Biden avrebbe potuto fermarla, Zelensky avrebbe dovuto fermarla e Putin non avrebbe mai dovuto iniziarla. La colpa è di tutti”, ha detto Trump nello Studio Ovale, nel corso di una conferenza stampa con il presidente di El Salvador, Nayib Bukele. “Questa è stata la guerra di Biden e io sto cercando di fermarla”, ha detto Trump, ripetendo quanto già affermato domenica.
Riferendosi a Zelensky, il tycoon ha affermato: “quando inizi una guerra, devi sapere che puoi vincerla, giusto? Non inizi una guerra con qualcuno che è 20 volte più grande di te e poi speri che ti diano dei missili”, ha detto Trump. Il presidente americano ha sottolineato che “Milioni di persone sono morte a causa di tre persone, ecco sì: ne sceglierei tre. Diciamo che Putin è il numero uno, ma Biden, che non aveva idea di cosa diavolo stesse facendo, è il numero due, e Zelensky" il numero tre, ha osservato Trump. “Tutto ciò che voglio fare è fermare le uccisioni, e penso che lo stiamo facendo bene”, ha aggiunto. “Penso che molto presto arriveranno delle ottime proposte”, ha detto ancora l’inquilino della Casa Bianca. Quando gli è stato chiesto cosa intendesse quando ha detto che l'attacco russo a Sumy era stato un “errore”, Trump ha risposto che “l'errore è stato commesso quando hanno permesso che questa guerra accadesse”.
Sul suo social network Truth, Trump ha inoltre argomentato che “Durante i quattro anni del mio primo mandato, non ho avuto problemi a impedire” la guerra. “Il presidente Putin e tutti gli altri rispettavano il vostro presidente”. Sottolineando per l’ennesima volta che, a suo modo di vedere, le elezioni del 2020 gli sarebbero state rubate, Trump ha quindi ribadito che “Non ho nulla a che fare con questa guerra, ma sto lavorando con diligenza per fermare la morte e la distruzione”. Secondo The Donald, “il presidente Zelensky e il corrotto Joe Biden hanno fatto un pessimo lavoro nel permettere che questa farsa avesse inizio. C'erano tanti modi per impedirne l'avvio”.
Intanto, mentre da ogni parte del mondo sono giunte le condanne per la strage di Sumy di domenica, anche ieri l'esercito russo ha continuato a bombardare la regione. La procura regionale ha segnalato un bombardamento di mortaio a Myropillia, nel distretto di Sumy, in cui è rimasto ferito un pensionato. Secondo quanto reso noto, ieri intorno alle 17 il fuoco dell'artiglieria russa ha preso di mira “infrastrutture civili”. La persona ferita è una donna di 76 anni che si trovava in casa. Da parte sua, nel frattempo, Mosca ha fornito la propria versione dei fatti relativi alla carneficina dell’altro ieri sostenendo di aver messo in atto un attacco contro un obiettivo militare “sul luogo di una riunione dello stato maggiore del gruppo operativo-tattico ucraino ‘Seversk’” in seguito al quale – a detta del Cremlino – sarebbero stati uccisi una sessantina di militari nemici. “Ieri (l’altro ieri per chi legge, ndr), nella città di Sumy – si legge in una nota diffusa dal ministero della Difesa russo - le Forze armate della Federazione Russa, in condizioni di contrasto attivo da parte delle Forze armate ucraine con guerra elettronica e sistemi di difesa aerea di fabbricazione straniera, hanno lanciato un attacco con due missili tattici operativi Iskander-M nel luogo in cui si stava tenendo una riunione dello stato maggiore di comando del gruppo tattico operativo Seversk”. In merito alla strage di civili provocata dall’attacco, la stessa fonte si limita ad affermare che “Kiev continua a usare la sua popolazione come scudo umano, organizzando eventi con la partecipazione di personale militare nel centro di una città densamente popolata”.
Gli alleati dell'Ucraina hanno condannato fermamente gli attacchi russi, con il presidente francese Emmanuel Macron che ha affermato che la Russia stia continuando la guerra "in sfregio della salvaguardia delle vite umane, del diritto internazionale e delle offerte diplomatiche del presidente Trump”. La Russia ha commesso “un grave crimine di guerra”, ha affermato il futuro cancelliere tedesco, Friedrich Merz. Mentre i colloqui per il cessate il fuoco sembrano essersi arenati, anche Trump domenica ha definito l’accaduto un evento “orribile”, che ha comunque catalogato come “un errore”. Da parte sua il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, in un post su Facebook ha affermato che “dall'inizio di aprile, l'esercito russo ha utilizzato contro l'Ucraina quasi 2.800 bombe aeree, oltre 1.400 droni d'attacco e circa 60 missili di vario tipo, compresi missili balistici”.
(15 APR - deg)
(© 9Colonne - citare la fonte)