Un portavoce di Hamas ha reso noto che una delegazione dei suoi membri si è recata al Cairo per discutere “nuove idee volte a raggiungere un cessate il fuoco”, pochi giorni dopo che il movimento islamista ha respinto una proposta israeliana per una tregua “parziale” e mentre la situazione a Gaza diventa di giorno in giorno più drammatica. Secondo quanto riportato dal quotidiano saudita Asharq Al-Awsat, Hamas dovrebbe proporre un nuovo cessate il fuoco per Gaza. La proposta includerebbe il rilascio di tutti gli ostaggi rimasti detenuti nella Striscia in un'unica fase, in cambio di un numero concordato di prigionieri palestinesi, il ritiro delle forze dell'IDF dalla Striscia di Gaza nelle posizioni assegnate dal recente accordo di cessate il fuoco, la sospensione delle operazioni militari e l'ingresso di aiuti umanitari. Hamas dovrebbe chiedere anche un cessate il fuoco di cinque anni con garanzie internazionali.
Hamas proporrebbe inoltre l'istituzione di un comitato tecnocratico per la governance civile nella Striscia di Gaza, sulla base di una proposta egiziana pubblicata negli ultimi mesi, e l'apertura a un accordo di riconciliazione con il rivale Fatah. Intanto ieri si è svolta una lunga telefonata tra il presidente americano Donald Trump e il primo ministro Benjamin Netanyahu. Al termine del colloquio, ha dichiarato Trump, è risultato evidente che “siamo dalla stessa parte su ogni questione”. La chiamata ha toccato “numerosi argomenti, tra cui commercio, Iran, ecc.", ha scritto Trump su Truth Social, aggiungendo che la telefonata è andata “molto bene”. Quella di ieri è stata la prima chiamata tra i due leader da quando Netanyahu ha incontrato Trump alla Casa Bianca due settimane fa, durante una visita che il primo ministro israeliano riteneva fosse stata sollecitata da Washington per discutere di dazi, ma che al suo arrivo ha scoperto essere in realtà un modo per avvisarlo della decisione già presa dagli Stati Uniti di avviare colloqui sul nucleare con l'Iran. (23 APR - DEG)
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