Il sole del mattino si riflette sulle pietre antiche di Piazza San Pietro, già gremita ben prima delle 9. Una folla composta e silenziosa si è raccolta sotto il colonnato del Bernini, prima che la traslazione della salma di Papa Francesco, morto il lunedì dell’Angelo, dalla Domus Sancta Martha alla Basilica Vaticana segni l’inizio dell’omaggio pubblico. Ma più delle immagini, sono le voci della piazza a raccontare il momento. “Essere qui per me vuol dire tanto emotivamente”, ci racconta una signora che ha scelto di restare anonima. “Mio padre sta affrontando lo stesso percorso di Papa Francesco, per questo sono stata e sono tutt'ora vicina al Santo Padre. Sono venuta a rendergli omaggio sperando che preghi per mio papà, che mi aiuti e mi dia forza per affrontare questo cammino che lui ha vissuto con tanta dignità". Le sue parole, pronunciate a bassa voce, rivelano un dolore intimo che si intreccia con la gratitudine e la speranza. La sua è una delle tante storie personali che oggi si fondono nel grande abbraccio collettivo che il popolo sta riservando a Francesco
Lorenzo è arrivato da L’Aquila insieme ad altri pellegrini. “Siamo qui per motivi religiosi e spirituali, ma non solo. Abbiamo molto apprezzato la figura di Papa Francesco: è stato un grande pontefice e soprattutto un grande comunicatore. Volevamo quindi essere qui oggi per rendergli omaggio e per salutarlo.” Le parole di Lorenzo riflettono un sentimento diffuso tra i presenti: quello di aver avuto in Francesco non solo un leader della Chiesa, ma anche una voce capace di parlare al cuore delle persone, credenti e non.
Accanto ai fedeli non mancano i volontari. Tra loro Matteo e Ilenia, 31 e 25 anni, due scout attivati dalla protezione civile per gestire l’afflusso che, nonostante la giovane, hanno sentito il dovere di partecipare. “Volevamo portare il nostro contributo in un momento come questo,” spiega Matteo. “Papa Francesco era una persona che raggruppava tante persone diverse nel mondo, e volevamo essere qui per dare una mano per questa unione". Ilenia aggiunge: “La nostra è soprattutto la risposta a un servizio. Per noi il Papa ha sempre rappresentato il simbolo dell'esserci per l'altro, e questo è un po' quello che anche noi vogliamo fare in associazione. Quindi, quando la protezione civile ha attivato anche noi come volontari, abbiamo risposto sì: siamo qui per aiutare tutti quelli che vogliono essere qui". (23 APR - sem)
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