Nella serata di ieri, prima dello scatenarsi dell’attacco di Mosca, il presidente americano Donald Trump ha dichiarato ai giornalisti di “aver raggiunto un accordo con la Russia”, ma che “Dobbiamo raggiungere un accordo con Zelensky” cosa che “finora è stata più difficile”. Il fulcro delle discussioni riguarderebbe la questione della penisola di Crimea, annessa alla Russia nel 2014. Il presidente americano ritiene infatti questo territorio “perso” a favore dell'Ucraina e ieri lo ha ribadito in un caustico post su Truth: “Il presidente ucraino – ha scritto Trump - si vanta sulla prima pagina del Wall Street Journal che ‘l'Ucraina non riconoscerà legalmente l'occupazione della Crimea. Non c'è niente di cui parlare’. Questa affermazione – ha aggiunto il tycoon - è molto dannosa per i negoziati di pace con la Russia, dato che la Crimea è stata persa anni fa sotto gli auspici del presidente Barack Hussein Obama, e non è nemmeno un punto di discussione. Nessuno chiede a Zelensky di riconoscere la Crimea come territorio russo, ma se la vuole, perché non hanno combattuto per ottenerla undici anni fa, quando è stata consegnata alla Russia senza sparare un colpo? L'area ospita anche, da molti anni prima della ‘consegna di Obama’, importanti basi sottomarine russe. Sono dichiarazioni incendiarie come quelle di Zelensky che rendono così difficile risolvere questa guerra. Non ha nulla di cui vantarsi! La situazione per l'Ucraina è disastrosa: può ottenere la pace o può combattere per altri tre anni prima di perdere l'intero Paese. Non ho nulla a che fare con la Russia, ma ho molto a che fare con la volontà di salvare, in media, cinquemila soldati russi e ucraini a settimana, che muoiono senza motivo. La dichiarazione rilasciata oggi da Zelensky non farà altro che prolungare il ‘campo di sterminio’, e nessuno lo vuole! Siamo molto vicini a un accordo, ma l'uomo ‘senza carte da giocare’ dovrebbe ora, finalmente, FARLO. Non vedo l'ora di poter aiutare l'Ucraina e la Russia a uscire da questo caos totale, che non sarebbe mai iniziato se fossi stato Presidente!”.
“Il presidente è molto insoddisfatto. La sua pazienza sta per esaurirsi”, ha dichiarato la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, poco dopo i rinnovati attacchi di Trump a Zelensky , suggerendo ancora una volta che gli Stati Uniti sarebbero tentati di abbandonare l'Ucraina al suo destino. Il presidente americano “vuole la pace”, ha affermato Leavitt, “ma entrambe le parti in conflitto devono essere disposte a farlo”. “Purtroppo, il presidente Zelensky sembra stia prendendo la direzione sbagliata”, ha aggiunto, accusando inoltre il capo di Stato ucraino di “negoziare attraverso i media”, il che è “inaccettabile”. Secondo il Washington Post, gli Stati Uniti starebbero valutando la possibilità di riconoscere la Crimea come territorio russo, una richiesta importante di Vladimir Putin, come parte di un accordo di pace, cosa che il presidente ucraino si è categoricamente rifiutato di fare. “Non c'è niente da discutere. È contro la nostra Costituzione. Questo è il nostro territorio”, ha detto Volodymyr Zelensky ai giornalisti a Kiev martedì.
Quindi il leader ucraino ha rilanciato una dichiarazione dell'amministrazione Trump del 2018 in cui ci si opponeva all'annessione della Crimea da parte di Mosca. Su Telegram, Zelensky ha pubblicato un link a questa dichiarazione firmata da Mike Pompeo, allora capo della diplomazia americana, in cui si afferma in particolare che “gli Stati Uniti respingono il tentativo della Russia di annettere la Crimea”. “L'Ucraina agirà sempre nel rispetto della sua Costituzione e siamo assolutamente certi che i nostri partner, in particolare gli Stati Uniti, agiranno in conformità con le loro forti decisioni”, ha scritto Zelensky nel messaggio che accompagna la dichiarazione, che risale al primo mandato di Donald Trump. Il presidente ucraino fa riferimento al fatto che la Costituzione ucraina stabilisce che la Crimea fa parte dell'Ucraina.
Nel frattempo, si sono conclusi a Londra i colloqui tra i consiglieri americani, ucraini ed europei. La gran Bretagna ha ribadito in questa sede che “spetta all'Ucraina decidere il suo futuro”, mentre la presidenza francese ha affermato che “l'integrità territoriale” dell'Ucraina resta una “richiesta molto forte” degli europei. "Gli Stati Uniti continuano i loro sforzi di mediazione e noi li accogliamo con favore", ha affermato da parte sua il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. (24 apr - deg)
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