"Mi ha chiamato lui. Non lo chiamerò. Non significa che sia un segno di debolezza da parte sua, ma io sono il proprietario di un colosso della distribuzione. Se vuoi comprare da noi, paghi. Se produci qui, non paghi alcun dazio". Così il presidente Usa, Donald Trump, in un'intervista al Time, ha parlato di contatti avvenuti con il presidente cinese, Xi Jinping, dopo che già ieri aveva detto ai giornalisti nello Studio Ovale che le astronomiche tariffe sulle merci cinesi "diminuiranno sostanzialmente", come riportato dalla CNN. Dalla Cina, però, arrivano smentite: "Tutte notizie false", ha dichiarato Guo Jiakun, portavoce del Ministero degli Esteri cinese, riporta ancora l'emittente statunitense. Intanto, mentre la Cina potrebbe sospendere le tariffe del 125% su alcuni prodotti correlati ai semiconduttori e ai circuiti integrati e al settore medico, la multinazionale statunitense Apple, secondo il Financial Times, starebbe puntando a spostare dalla Cina in India l'assemblaggio degli oltre 60 milioni di IPhone venduti negli Usa già a partire dal 2026. E a proposito di un possibile colloquio sui dazi domani, in occasione dei funerali di papa Francesco, a cui prenderanno parte anche Trump e diversi leader europei, "non mi pare che sia questa la giornata per fare incontri politici, per parlare di dazi e di altre cose. Sarebbe secondo me una mancanza di rispetto al Santo Padre il giorno del suo funerale", ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani rispondendo ai giornalisti alle Fosse Ardeatine per gli 80 anni della Liberazione. (25 apr-mol)