Dopo l’ultimo addio a papa Francesco con i funerali di questa mattina, l’attenzione dei fedeli si sposta sull’elezione del prossimo pontefice, il 267°, che comincerà tra il 15° e il 20° giorno dal decesso del pontefice, avvenuto lo scorso lunedì 21 aprile.Tra il 5 e il 10 maggio, dunque,, i 135 cardinali elettori si riuniranno in conclave nella Cappella Sistina, sigillata per garantire la completa segretezza del voto e per evitare contatti con l'esterno (non a caso il nome deriva dal latino “cum clave”, cioè chiuso a chiave). A ogni scrutinio, potranno scrivere il nome del candidato su una scheda sulla quale c’è scritta la frase "Eligo in Summum Pontificem", da depositare in un apposito calice. Finché non sarà scelto il successore alla guida della Chiesa, i votanti dovranno restare in Vaticano, alloggiando nella Domus Santa Marta in caso di più scrutini. La maggioranza richiesta, infatti, è di due terzi dei voti, il che implica che potrebbero volerci numerosi scrutini prima del raggiungimento del quorum necessario. Nel caso di Bergoglio, ad esempio, furono necessari cinque scrutini, mentre il conclave più lungo nella storia della Chiesa cattolica è quello avvenuto tra 1268 e 1271, che scelse Gregorio X come successore di Clemente IV dopo 1006 giorni di Sede vacante. Una volta eletto, il nuovo papa dovrà accettare formalmente l’incarico, scegliendo di conseguenza il nome con il quale sarà conosciuto. Le schede vengono bruciate al termine di ogni scrutinio, producendo una fumata nera se non è stato indicato un successore oppure una fumata bianca in caso positivo. L’ultimo passaggio è l’annuncio: il cardinale Protodiacono dalla loggia di San Pietro pronuncia la frase "Habemus Papam", a cui segue il nome del nuovo pontefice. Ed è proprio quest’ultimo che dalla loggia impartisce la benedizione "Urbi et Orbi".Per essere cardinale elettore, bisogna far parte di quei membri del Collegio cardinalizio che non hanno compiuto gli 80 anni d’età al momento della morte o della rinuncia del pontefice. Un limite stabilito da Paolo VI e confermato dai suoi successori. Ad oggi, i cardinali elettori rappresentano tutti i continenti e animeranno quella che finora è l'elezione più internazionale nella storia della Chiesa cattolica. Insieme a loro possono presenziare alla Cappella Sistina, ma solo per motivi liturgici o organizzativi prima del voto, il segretario del Conclave, alcuni cerimonieri, alcuni medici, gli addetti alla sicurezza e ai servizi e due religiose incaricate dell'assistenza. Dovranno uscire durante la fase "extra omnes". (26 apr- gci-mol)
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