Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha nuovamente esortato la sua controparte russa, Vladimir Putin, a “cessare gli attacchi” e a raggiungere un accordo sull'Ucraina. “Voglio che smetta di ‘sparare’. Sedetevi e firmate l'accordo”, ha detto Trump sulla pista dell'aeroporto di Morristown a Bedminster, nel New Jersey. L’inquilino della Casa Bianca ha inoltre affermato che l’incontro avuto in Vaticano, in occasione dei funerali del papa, con Zelensky, è stato “piacevole” ed è “andato bene. Vedremo cosa succederà nei prossimi giorni”. Trump ha detto anche che il presidente ucraino “vuole fare qualcosa di buono per il suo Paese” e si sta impegnando a fondo per riuscirci, evidenziando con tali affermazioni un netto cambio di rotta rispetto alle dichiarazioni di alcuni giorni prima nelle quali il tycoon aveva aspramente criticato l’omologo ucraino per le sue posizioni “intransigenti” nei confronti di Mosca. “Zelensky mi ha detto che aveva bisogno di più armi. Anche se lo dice da tre anni. Quindi vedremo cosa succederà” ha aggiunto Trump. Allo stesso tempo, ha sottolineato di essere “molto deluso” dal fatto che la Russia abbia lanciato una serie di nuovi attacchi missilistici dopo l'inizio dei colloqui.
Nella stessa occasione, Trump ha ribadito che un accordo di pace in Ucraina è “molto difficile”. Inoltre, il capo della Casa Bianca ha confermato che Zelensky ha parlato con lui della questione della Crimea, ma “molto brevemente”. Alla domanda se, a suo parere, l’Ucraina debba rinunciare alla Crimea, Trump ha risposto di sì, aggiungendo però che questa è una questione la cui responsabilità deve ricadere sugli ex presidenti Obama e Biden. La crisi in Crimea – ha argomentato Trump con i giornalisti – si è verificata 11 o 12 anni fa. Poi c'è stato il presidente Obama. Hanno rinunciato alla Crimea senza sparare un solo colpo. Quindi non parlatemi della Crimea. Parlatene con Obama e Biden”. (28 apr – deg)
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