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RUBIO: FASE CRUCIALE
LAVROV: PRONTI A PACE

RUBIO: FASE CRUCIALE <BR> LAVROV: PRONTI A PACE

Il Segretario di Stato americano prevede una “settimana cruciale” per quanto riguarda il conflitto in Ucraina. “L'unica soluzione a questa guerra è un accordo negoziato” in cui ciascuna parte dovrà fare delle concessioni, ha insistito Marco Rubio intervistato ai microfoni della NBC. “Dovremo decidere se vogliamo continuare a essere coinvolti in questa impresa o se è giunto il momento di concentrarci su altre questioni altrettanto importanti, o addirittura più importanti, in alcuni casi”, ha affermato Rubio. Il Segretario di Stato americano ha comunque evidenziato che ci sono “ragioni per essere ottimisti, ma anche ragioni per essere realistici” sulle possibilità di raggiungere un accordo, tre anni dopo l'inizio dell'invasione russa dell'Ucraina nel febbraio 2022. Ha ribadito che non esiste “alcuna soluzione militare a questa guerra”. A questo proposito, il consigliere per la sicurezza nazionale Mike Waltz, intervistato domenica da Fox News, ha ammesso che “ci sono state diverse discussioni” su eventuali cessioni territoriali con Kiev e Mosca, senza però fornire dettagli.

Secondo quanto riferito dal ministero degli Esteri russo, nella giornata di ieri Rubio ha avuto una lunga telefonata col capo della diplomazia di Mosca, Sergei Lavrov. Secondo quanto reso noto in una nota da

Per quanto riguarda la strage di civili provocata da un bombardamento giovedì contro un edificio residenziale a Kiev, in cui sono morte almeno 12 persone, Lavrov ha affermato che l'obiettivo “non era da considerarsi civile” specificando che la Russia “continuerà a prendere di mira i siti utilizzati dall'esercito ucraino, da alcuni mercenari provenienti da paesi stranieri e dagli istruttori che gli europei hanno inviato ufficialmente per aiutare a colpire i siti civili russi”. Intanto, il ministro della Difesa tedesco Boris Pistorius in un'intervista alla televisione ARD ha affermato che “L'Ucraina sa da tempo che un cessate il fuoco o un accordo di pace duraturo e credibile potrebbero comportare concessioni territoriali”. “Ma certamente – ha aggiunto - non arriveranno fino a dove arrivano ora, o almeno non quanto l'ultima proposta del presidente americano", ha proseguito il ministro. (28 apr - deg)

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