"La narrazione che Palazzo Chigi ha dato degli incontri in Vaticano è imbarazzante e ridicola. Tagliata fuori dagli eventi clou, le veline della Meloni hanno fatto scrivere a tanti che il Governo italiano è stato il regista degli incontri. Purtroppo la nostra premier è stata una comparsa, un’attrice non protagonista, altro che regista. Se Giorgia fosse forte nelle cancellerie come è forte nelle redazioni dei media italiani saremmo una superpotenza". Così nella sua Enews il leader di Italia Viva, Matteo Renzi. "Gli incontri a margine del funerale - spiega l'ex premier - hanno dimostrato la forza di quella che viene chiamata 'Vatican Diplomacy': Oltretevere sono sempre i più bravi a cogliere ogni occasione per incoraggiare il dialogo e la diplomazia. La foto di Starmer, Macron, Trump e Zelensky è il simbolo di una speranza: che gli operatori di Pace riescano a bloccare l’aggressione russa e le tante tragedie dimenticate, dalla Terrasanta fino ai conflitti africani o del sudest asiatico. La pace non si costruisce con i post a effetto sui social, con le frasi tranchant nei talk: la pace ha bisogno di accorti diplomatici e di un lavorio incessante. Foto simboliche come quelle di sabato in Vaticano sono per gli statisti la conseguenza di una continua azione di politica estera". Renzi va all'attacco del governo anche sui temi economici:"Nel frattempo l’Italia ha 25 mesi di segno negativo della produzione industriale, il Governo usa il Golden Power in modo assurdo e vergognoso, sulle bollette l’esecutivo è riuscito persino a ricevere una critica sinanco da Confindustria (ohibò, signora mia, che sta succedendo?), le previsioni del Pil si sono dimezzate, senza Pnrr saremmo in recessione". E il Documento di programmazione economica e finanziaria, passato per la Camere la settimana scorsa, secondo il senatore "programma ben poco". Poi Renzi attacca anche il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini. sui ritardi dei treni: "Soono stato accusato da alcuni dei lettori: eh, ma era così anche in passato. No, non era così anche in passato. L’idea che siano tutti uguali e tutti incapaci allo stesso modo è il primo segno del populismo. Secondo i dati Rfi, nel 2024 i treni Alta Velocità puntuali sono stati il 74,3% considerando il ritardo entro i 10 minuti. Nel 2014 i treni media e lunga percorrenza puntuali erano stati il 97,4%. E sempre per i dati RFI del 2014 i clienti arrivati in orario (entro i tre minuti di ritardo) di tutti i treni italiani erano l’87.7%. Cosa significa? Significa che negli ultimi dieci anni – e soprattutto negli ultimi mesi – c’è stato un tracollo della puntualità. Salvini dice che una volta il problema è il chiodo, una volta il pantografo, una volta il complotto. La verità è che da quando c’è Salvini al Ministero ci sono ritardi a gogo. E sta storia del Pnrr regge il giusto. Preoccuparsi dei ritardi dei treni non è populismo, ma politica" conclude il leader di Italia Viva. (Roc)
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