Un chitarrista heavy metal che scopre la sua vera vocazione nel cuore della musica popolare italiana. È Marco Calliari, figlio di immigrati italiani in Canada e oggi un apprezzato cantautore, amato in Italia come in Québec: “Ho avuto un grande successo con la mia prima canzone ‘Che la vita’ nel 2004: da lì è stato un fiume in piena! Prima suonavo in una band Heavy Metal che cantava in più lingue, anche in italiano, ma la vera svolta è stato conoscere band come Bandabardò o artisti come Carmen Consoli con i quali ho avuto il piacere di suonare più volte sia in Canada sia in Italia” racconta a 9colonne. L’ artista italo-canadese fonde con straordinaria energia le sue radici italiane con l’anima rock e folk del Québec. Ha reinventato la tradizione musicale italiana in chiave contemporanea, portando sul palco un mix irresistibile di passione mediterranea, ritmi latini e sonorità globali. Tutto è iniziato 31 anni fa, durante una semplice “pausa universitaria”, un viaggio delle radici in Italia e, in particolare, in Trentino, terra d’origine della sua famiglia. Ma ciò che è iniziato come un'avventura si è trasformato in una rivelazione. Durante un'improvvisata esibizione con la sua chitarra, una domanda inaspettata da parte di un anziano signore ha scosso il suo mondo: "Perché non suonate musica italiana?". Questo episodio ha cambiato la vita di Calliari: “Quando ho scritto il mio primo album in italiano mai avrei pensato di diventare un ‘ambasciatore’ dell'italianità in Québec. Ho seguito la via della musica d'autore, quella popolare, nel senso di quella che canta il popolo. Ho conosciuto così artisti come Capossela, Bandabardò, Giorgio Conte, Carmen Consoli e tanti altri. Ho cercato di ispirarmi a questi autori contemporanei, alla tradizione italiana con cui ero cresciuto e ho usato al meglio la mia vitalità artistica, mescolando tutto nella contemporaneità quebecchese (e non solo) rivolgendomi anche agli italiani del Québec”.
E proprio agli italiani in Canada l’artista ha proposto un’esperienza che mescola musica, radici, emozioni, passione: “Ho proposto loro un vero ritorno all'Italia, quella di oggi, e non solo un tuffo nel passato come tante volte capita ancora da queste parti. Ho anche invitato decine di artisti italiani a suonare con me a Montréal e continuo a farlo. Il prossimo artista sarà eccezionale e arriva con uno strumento speciale: il fischio, lui è Tommaso Novi” racconta Marco Calliari a proposito del’appuntamento in programma ad ottobre. Il tour in Canada è promosso e sostenuto da Migrazioni Sonore : un progetto di Salty Music APS che opera da anni in paese francofoni europei ed extra-europei. Il suo principale obiettivo è l’internazionalizzazione della musica italiana e dei territori da cui essa proviene.
LA LINGUA ITALIANA, LE RADICI ITALIANE Marco Calliari non è solo un musicista, ma un ponte tra culture, un artista che canta in italiano in Québec: “Il rapporto che avevo con il Bel paese prima di visitare e conoscere l'Italia era legato alle classiche feste italiane a Montréal, specialmente quelle dei trentini viste le origini di mio padre. Inoltre, la radio italiana CFMB che esiste da tanti anni, ha portato nelle mie orecchie la lingua italiana e la canzone italiana da quando ero bambino. Mia mamma, di origini milanesi ma con i genitori pugliesi, è la ragione per cui parlo italiano. Mio padre, abituato al dialetto trentino, con lei ed in famiglia doveva parlare italiano. Quindi, oltre al dialetto trentino della Val di Non, in casa sentivo l'italiano di continuo dalla radio, dalla TV e dai miei genitori. Inoltre il cibo, le festività da rispettare, le tradizioni che i miei genitori si sono portati dietro dall'Italia hanno caratterizzato la mia infanzia e adolescenza, fino a quando a 19 anni sono partito per l'Italia. E dopo averla vista, tante volte, ho iniziato a cantare qualche canzone in italiano. Era il 1993, quando per la prima volta ho suonato ‘Caruso’ di Lucio Dalla al matrimonio di mia sorella davanti a tutta la famiglia, che si è emozionata e mi ha sempre spinto a seguire questa strada”.
IL VIAGGIO DELLE RADICI IN ITALIA L’artista ha un ricordo indelebile del suo primo viaggio delle radici in Italia e oggi invita i suoi fan canadesi con origini italiane a venire a conoscere le proprie radici: “E’ molto importante per me portare in Italia i miei fan italo canadesi per mostrare loro l'Italia dai miei occhi, un'Italia fuori dai circuiti main strem. È l'Italia dove si possono incontrare le radici, l'essenza dell'essere italiani. Ma è anche l'Italia di oggi, contemporanea, a partire dagli artisti, dalla tradizione che si rinnova, dai luoghi poco esplorati da un pubblico francofono del Québec italiano d'origine e non, che quando pensa all'Italia pensa alle città d'arte. In questo progetto ho il grande aiuto di Migrazioni Sonore e Salty Music che coronano i miei viaggi, che io chiamo ‘L'Italie avec Calliari’, con esperienze culturali uniche. Inoltre – continua Calliari - per me è importante portare in Italia mia figlia, la mia ‘morosa’. In passato ho portato entrambi i miei genitori in Italia per far vedere loro luoghi che non avevano mai visitato”. Quello ha costruito in questi anni Calliari è un vero “ponte” con l'Italia, un legame “che io costruisco con i miei viaggi e la mia musica, qualcosa che torna molto ‘utile’ anche per voi italiani d'Italia perché gli italo discendenti, dopo i viaggi con me, ritornano a esplorare quell'Italia che non si aspettavano esistesse”. Il cosiddetto fenomeno del turismo di ritorno. “Consiglio a tutti – conclude l’artista - di venire a scoprire in Italia le proprie radici e, soprattutto, consiglio di farlo con la musica e la canzone italiana nelle orecchie”. E, naturalmente, nel cuore. (Gil)
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