Si sostiene che entro un paio di anni il potere economico verrà redistribuito e l’Asia, in particolare la Cina, sarà il maggiore beneficiario di questa trasformazione. Ma come avverrà il “sorpasso” sulla superpotenza americana? E quali conseguenze comporterà? Un problema non del tutto secondario è rappresentato dalla mafia cinese che, sempre attenta alle opportunità dell’economia, ha già allungato i suoi tentacoli in Europa e nel nostro Paese, come ha ricordato anche di recente Luca Tescaroli Procuratore della repubblica di Prato ( la Toscana è la seconda regione, dopo la Lombardia, per numero di cinesi regolarmente soggiornanti, quasi un quinto sul totale nazionale di circa285mila persone).
Si tratta di individuare adeguati sistemi di prevenzione e di contrasto alla criminalità organizzata cinese – già presente in Italia attraverso molteplici strutture commerciali – e più in generale, alle minacce che possono essere arrecate al complesso degli interessi economici e finanziari del nostro Paese. Il fenomeno è di difficile penetrazione, ma va affrontato con grande attenzione e determinazione per impedire la diffusione di gravi reati ( i sequestri di persona, il traffico di droghe, i ricatti, le estorsioni, il gioco d’azzardo, il traffico di clandestini, l’esercizio illegale di attività bancaria) che caratterizzano diversi elementi delle comunità cinesi insediate in Italia. E la scoperta, alcuni giorni fa, a Soave (Verona), da parte della Guardia di Finanza, di una “banca clandestina” per trasferimenti occulti di denaro verso la Cina riconducibile ad un cittadino cinese soprannominato “il Capo” è la conferma di una accentuata attenzione investigativa.
All’origine del fenomeno ci sono le società segrete cinesi nate come associazioni a carattere fideistico, orientate verso la mistica delle religioni più diffuse tra il popolo, ma con ambizioni di carattere politico. Le società segrete in Cina hanno rappresentato, per molti secoli, l’unica possibilità di migliorare le condizioni di vita dei più deboli e di sottrarsi al malgoverno e alla corruzione della burocrazia imperiale, guidando spesso sollevazioni contadine per motivi di giustizia sociale. Per sottrarsi alla repressione, le sette cinesi hanno adottato sistemi organizzativi complessi, efficienti e caratterizzati dalla segretezza e da elementi rituali e simbolici ancora oggi di difficile decodificazione.
In Europa la criminalità cinese ha posto le sue basi già da molti anni utilizzando le principali città come scali per il transito e la destinazione finale di droghe e per il traffico di clandestini. Da quest’ultima attività criminale le Triadi ( la mafia cinese) lucrano guadagni ingentissimi facendo leva sulla disperazione e sul desiderio di affermazione di chi aspira a far fortuna all’estero, costituendo in tal modo un fertile terreno di manovalanza criminale e di forza lavoro a prezzi irrisori. E’ stato accertato che la mafia cinese si avvale del traffico illegale di immigrati per introdurre in un determinato territorio persone consapevoli sin dall’inizio che, per pagarsi il viaggio, saranno costrette a commettere reati di ogni tipo. In Olanda, per esempio, già una ventina di anni fa si riteneva che nella sola Amsterdam fossero operativi una decina di gruppi criminali espansione delle Triadi. In Francia, in particolare a Bellevue, operano alcuni capi delle Triadi in grado di controllare i connazionali in gran parte dell’Europa. Il canale Cina-Serbia è operativo sin da quando fu stipulato un accordo economico durante la reggenza di Milosevic e la criminalità cinese non si è lasciata scappare l’occasione di sfruttare questa opportunità. In Germania la criminalità cinese è attiva soprattutto ad Amburgo, Stoccarda, Norimberga e Francoforte su Meno, nel settore del gioco d’azzardo, nella gestione di case di appuntamento, nel traffico di clandestini, nello spaccio e nell’estorsione in danno di imprenditori cinesi.