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direttore Paolo Pagliaro

DIECI ANNI SUI LIEVITI, COSÌ IL VINO DIVENTA ECCELLENZA

Dieci anni di attesa. Centoventi mesi di silenzio e trasformazione in bottiglia. È questa la peculiarità raccontata al pubblico del Trentodoc Festival durante la degustazione “Trentodoc: dieci anni e non sentirli”. Appassionati ed amanti del buon bere sono stati condotti in un percorso sensoriale che ha visto protagoniste sei etichette Trentodoc impreziosite da una lunghissima affinatura sui lieviti. L’appuntamento è stato guidato da Maurizio Dante Filippi e Roberto Anesi, migliori sommelier d’Italia AIS rispettivamente nel 2016 e nel 2017. Nei sei calici disposti davanti alla postazione di ogni partecipante sono state versate rarità

“La lunga sosta sui lieviti arricchisce il vino di struttura e complessità, ne affina la bollicina e regala eleganza”, hanno spiegato i due relatori. Va comunque detto che non basta attendere: “Servono grandi uve e un territorio che lo permetta. In Trentino questo è possibile, grazie all’altitudine, alle escursioni termiche e all’acidità naturale che mantengono i vini freschi, dinamici e longevi” sono state le parole di Anesi e Filippi.

La degustazione ha sottolineato come la pratica dell’affinamento lungo, spesso oltre i limiti previsti dal disciplinare, sia uno dei tratti distintivi del metodo classico trentino, capace di distinguere le bollicine di montagna nel panorama internazionale. Il pubblico ha così potuto scoprire come dietro ogni sorso di Trentodoc a lunga maturazione ci sia un equilibrio che il tempo non logora. Anzi, lo esalta.

(red)

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