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direttore Paolo Pagliaro

DA DOVE VIENE IL DEBITO DELLA P.A.

DA DOVE VIENE IL DEBITO DELLA P.A.

di Paolo Pagliaro

E’ al lavoro la commissione di 40 deputati che dovrà dare il via libera al pagamento dei debiti che la pubblica amministrazione ha nei confronti delle imprese. Il semaforo verde del Parlamento scatterà dopo Pasqua, dopodiché il governo potrà varare il decreto per sbloccare i primi 40 miliardi. Si chiede a Monti di fare in fretta, ma ci si dimentica di aggiungere che non è stato certo il suo governo a contrarre questo enorme debito. Dal 2009, la Banca d’Italia tiene sotto osservazione l’ammontare dei crediti commerciali vantati dalle imprese nei confronti della Pubblica Amministrazione. Nell’arco di un triennio questo debito è cresciuto in termini di Pil di circa 1 punto passando dal 4 per cento nel 2009 al 5 per cento nel 2011. In valore assoluto, il debito commerciale è passato, nell’arco della scorsa legislatura, da 55 miliardi di euro del 2008 ai circa 80 miliardi del 2011. Sulle origini di questa patologia del sistema c’è un’abbondante letteratura che chiama in causa la cattiva amministrazione, lo scollamento tra competenza e cassa, i tempi di trasferimento delle risorse tra il centro e la periferia, il patto di stabilità, i tagli lineari. Tutte concause di un fenomeno che ha finito col trasformare le imprese nel banchiere dello Stato. Per quanto possa suonare impopolare, va detto che la falla si è potuta tamponare solo grazie alle banche e agli intermediari finanziari, che hanno accettato di scontare circa il 20% di questi crediti e che ora sperano di poter rientrare di quello che hanno anticipato. Ne avrebbero bisogno, perché negli ultimi 5 anni la redditività delle banche italiane è crollata del 30%, le sofferenze rappresentano il 7 per cento dei prestiti, mentre il complesso dei crediti cosiddetti deteriorati sfiora il 13%. Dati che andrebbero considerati prima di dividere il mondo in buoni e banchieri.

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