E' come se ogni anno, con l'aumento delle temperature, la porzione del suo habitat innevato si riducesse un po' di più. Parliamo del leopardo delle nevi (Panthera uncia), simbolo della biodiversità asiatica e predatore al vertice degli ecosistemi montani. Pressioni antropiche, frammentazione dell’habitat e cambiamenti climatici ne mettono a rischio la sopravvivenza. Presente in 12 Paesi dell’Asia centrale e meridionale, questo felino elusivo abita territori impervi oltre i 3.000 metri di quota, rendendo difficile il suo monitoraggio e la sua protezione. Con una popolazione stimata tra 3.920 e 6.390 individui, la specie è classificata come “Vulnerabile” dalla IUCN, con un previsto declino del 10% nei prossimi vent’anni. Il leopardo delle nevi, chiamato fantasma delle montagne dalle popolazioni locali, svolge un ruolo ecologico cruciale, regolando le popolazioni di erbivori e fungendo da indicatore della salute ambientale. La sua tutela, ricorda il WWF in occasione della giornata mondiale che si celebra oggi, è strettamente legata alla conservazione delle risorse idriche delle vette himalayane, che alimentano oltre due miliardi di persone. Ma appena il 15% dell’areale del leopardo delle nevi è incluso in aree protette, e molte di queste risultano inadeguate, troppo piccole o frammentate. Nonostante segnali positivi in Bhutan e Kazakistan, dove si registrano piccoli aumenti delle popolazioni, le minacce restano gravi: conflitti con l’uomo (esacerbati dai cambiamenti climatici), bracconaggio, frammentazione degli habitat e perdita di spazi vitali causata dal riscaldamento globale. Ogni anno si stima vengano uccisi tra 220 e 450 individui, spesso in ritorsione per predazioni su bestiame domestico. Predazioni esacerbate proprio dai cambiamenti climatici, che ne riducono l'areale di caccia. Anche le sue prede sono infatti in diminuzione: lo stambecco dell'Himalaya e le pecore selvatiche risentono dell'aumento delle temperature. In Pakistan, il WWF ha avviato un progetto innovativo che integra tecnologia, ricerca e coinvolgimento delle comunità locali. Tra le soluzioni adottate: fototrappole con sensori AI per prevenire attacchi al bestiame, collari satellitari per il monitoraggio e strategie per migliorare la connettività ecologica. La conservazione del leopardo delle nevi è strategica per gli ecosistemi d’alta quota. Educazione, sensibilizzazione e cooperazione internazionale sono fondamentali per garantire un futuro in cui uomo e natura possano convivere in equilibrio. (23 ott - red)
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