Visioni, narrazioni ed esperienze a confronto tra un capo e l’altro dell’Oceano: mercoledì 29 ottobre il Palazzo della Cultura di Galatina (Lecce) ospita “HOMO FEMINA. Donne migranti, memoria e resistenza”, un incontro partecipativo che, a partire dalle suggestioni dell’immagine cinematografica, del teatrodanza e della musica, vuole sollecitare riflessioni e confronti inediti su temi di ineludibile attualità quali la violenza di genere e la condizione della donna migrante, valorizzare il contributo delle donne alla resistenza culturale per la creazione di nuovi paradigmi, e l’arte come strumento di denuncia, guarigione e trasformazione.
L’evento è promosso dall’associazione Radici di Puglia (organizzazione che realizza il progetto “Italea Puglia”, parte della rete territoriale del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale sul turismo delle radici) in collaborazione con l’associazione Raiz italiana; il progetto si è avvalso del contributo del Consiglio Regionale della Puglia nell’ambito dell’Avviso “Futura. La Puglia per la parità” - terza edizione e gode del patrocinio dell’Assessorato alle Pari Opportunità e della Commissione Pari Opportunità del Comune di Galatina.
L’appuntamento di mercoledì 29 ottobre è a partire dalle ore 18.30 presso la Sala C. Contaldo del Palazzo della Cultura, in via Cafaro 2 a Galatina (Lecce). Ingresso libero.
Ad introdurre la serata, condotta dalla giornalista e autrice Giorgia Salicandro, i saluti di Anna Maria Congedo, assessora alle Pari Opportunità del Comune di Galatina ed Elvira Licchetta, presidente della Commissione Pari Opportunità del Comune di Galatina.
Quindi, il programma entrerà nel vivo con il focus sul progetto audiovisivo “HOMO FEMINA”, che vedrà in collegamento da Buenos Aires le artiste Marlen Puello, Magalí Baratini e Patricia Cuaranta.
A seguire, alcuni estratti e una performance live de “El vestido de Dora” di e con Maxi Manzo.
L’opera audiovisiva “HOMO FEMINA” è diretta dall’artista cubana Marlem Puello, prodotta in Argentina e interpretata dalla danzatrice italo-argentina Magalí Baratini con un contributo poetico di Patricia Cuaranta. È dedicata all'artista cubana Ana Mendieta, performer, attivista e donna esiliata, la quale ha interrogato la propria identità come donna, latina e migrante attraverso il corpo e la memoria: una prospettiva che ritroviamo nelle performer di oggi che, come l’italodiscendente Magalí Baratini, intrecciano genealogie invisibili per dare voce a storie negate.
Le artiste. Marlen Puello (La Habana, Cuba) coreografa e insegnante, nel 1996 ha fondato il Cuba Ballet Rosario in Argentina; dal 2016 vive a Stoccolma. Magalí Baratini (Rosario, Argentina) ha lavorato come ballerina e coreografa presso il Teatro Colón di Buenos Aires, il Teatro Argentino di La Plata e il Ballet Mercosur diretto da Maximiliano Guerraal; dal 2010 lavora come insegnante di danza classica e ballerina freelance. Patricia Cuaranta (Reconquista, Santa Fe) ha pubblicato cinque libri, diverse antologie nazionali e internazionali; è coordinatrice delle Relazioni istituzionali presso il Centro PEN Argentina.
L’evento prevede inoltre un confronto con il progetto “El Vestido de Dora”, documentario dell’artista italo-argentino Maxi Manzo. Ripercorrendo le origini familiari dell’autore, “El vestido de Dora” presenta due esperienze esemplari di donne italiane emigrate in Argentina nel Novecento, aprendo un focus sulla migrazione storica e sull’eredità culturale del fenomeno migratorio.
Maxi Manzo cantautore e produttore artistico, coltiva da sempre un profondo legame con le proprie radici italiane attraverso la musica popolare. Ha ricevuto il Premio Dean Martin nel 2021 e il Premio Flaiano di Italianistica nel 2022 per la promozione della cultura italiana nel mondo.
La conduzione dell’evento è affidata a Giorgia Salicandro, giornalista e autrice, che ha dedicato buona parte del suo lavoro all’approfondimento delle esperienze di migrazione dall’Italia e verso l’Italia, attraverso una folta produzione giornalistica, due libri e tre testi teatrali.
RADICI DI PUGLIA Aps si è costituita nel 2023 con la vittoria del “Bando delle idee” del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, nell’ambito del programma “Turismo delle radici” sostenuto dal PNRR. Radici di Puglia aps realizza il progetto “Italea Puglia”, parte della rete territoriale “Italea” del MAECI. La mission di Radici di Puglia Aps è di creare nuovi ponti tra le comunità del Tacco d’Italia e le collettività di pugliesi e italo-discendenti pugliesi all’estero, tanto per la creazione di un’offerta turistica espressamente dedicata ai viaggiatori delle radici, quando nell’ottica di una valorizzazione del legame storico e culturale tra Paesi diversi, realizzato attraverso l’esperienza migratoria collettiva. In questi primi due anni di attività, Radici di Puglia aps ha siglato oltre settanta partenariati con istituzioni, associazioni e operatori pugliesi, nazionali ed esteri, ha promosso una folta rosa di eventi dal Gargano al Salento (in particolare attraverso il festival itinerante “Italea Puglia: la Festa delle radici pugliesi”, promosso nell'ambito del “2024 Anno delle radici italiane” del Maeci) e preso parte ad importanti eventi internazionali all’estero.
RAÍZ ITALIANA APS è un’associazione attivamente impegnata nella creazione, realizzazione e promozione di un’offerta turistica legata ai viaggi delle radici in Italia. Nata nel 2017 attraverso il bando “PIN – Pugliesi innovativi” Iniziativa promossa dalle Politiche Giovanili della Regione Puglia e ARTI, collabora costantemente con le istituzioni locali, nazionali e internazionali, tra cui la Direzione Generale per gli Italiani all’Estero e le Politiche Migratorie (DGIT) del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI). L’associazione ha partecipato attivamente all’ideazione e realizzazione di iniziative culturali legate alla valorizzazione delle memorie migranti e all’empowerment femminile, anche in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese e con il Ministero della Cultura della Città di Buenos Aires.
(EMG P.O. red Gil)
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