di Paolo Pagliaro
Domenica e lunedi si voterà per le regionali in Campania, Puglia e Veneto. Sarà la fine di un ciclo per i presidenti uscenti - Vincenzo De Luca in Campania, Michele Emiliano in Puglia e Luca Zaia in Veneto. Ma i tre non scompariranno dalla scena pubblica. Sono popolari, conservano un alto indice di gradimento anche tra elettori di orientamento diverso, e verosimilmente avranno un futuro politico .
Dovrebbe finire 2 a 1 per il centrosinistra, ma in Veneto si giocherà anche una seconda partita, questa volta tutta interna al centrodestra: sarà un derby tra Lega e Fratelli d’Italia, e qui Zaia sarà ancora in campo. Misurerà il proprio peso correndo come semplice consigliere, capolista in tutte le circoscrizioni sotto il simbolo del Carroccio. L’obiettivo è il plebiscito e i possibili scenari successivi sono un paio. Uno, più semplice, prevede il ritorno di Zaia in Parlamento, grazie al seggio lasciato libero proprio dal suo probabile successore Alberto Stefani. Un altro, più strategico, e di cui l’interessato ha già parlato, immagina Zaia protagonista di una Lega rinnovata, con un modello federale in stile CDU/CSU. In questo caso lui diventerebbe il leader del Nord, in un partito finalmente sganciato da Salvini e ora anche da Vannacci.
Come osserva il Centro Italiano Studi Elettorali , il voto in Veneto è molto più di quanto sembri. Ufficialmente, si tratta di un’elezione locale. Nei fatti, è un test cruciale per il futuro della destra italiana.
(© 9Colonne - citare la fonte)




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