Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

LA SCOMMESSA
DI BANCA ETICA

di Ugo Biggeri

Banca Etica è nata 14 anni fa ed è cresciuta grazie al passaparola tra cittadini consapevoli che condividevano la loro esperienza di uso responsabile del denaro. Oggi la crisi impone di coinvolgere un numero sempre maggiore di cittadini nell’impresa di cambiare la finanza dal basso, attraverso le scelte quotidiane dei singoli risparmiatori. Grazie alla rete possiamo amplificare il nostro passaparola e offrire l’accesso ai prodotti e ai servizi finanziari di Banca Etica anche in quei territori dove non abbiamo una filiale o un banchiere ambulante. In questi anni di crisi Banca Etica è cresciuta a ritmi sostenuti: nel triennio 2010-2012 i prestiti erogati sono aumentati del 95% e la raccolta di risparmio che ci viene affidato del 37%. Nel 2012 ogni euro di risparmio affidato a Banca Etica si è trasformato in un euro di prestiti erogati a favore di imprese sociali. Non avremmo potuto farlo senza lo sforzo popolare e cooperativo per far crescere il nostro capitale (+60% in tre anni) e senza il riconoscimento che otteniamo grazie al nostro modo di interpretare e comunicare la finanza etica. Oggi ci troviamo di fronte ad una nuova sfida: per il 2013 ci siamo dovuti prefiggere tassi di crescita "ridotti" per i prestiti, attorno al 5%. Una scelta inevitabile per la bassa capitalizzazione che abbiamo. Il fatto di continuare a crescere resta un dato positivo rispetto al sistema bancario, ma fermarci al 5% non soddisfa chi vuole dare risposte a quell'economia orientata al bene comune di cui abbiamo un gran bisogno e che ci chiede credito. Ecco allora che la sfida è quella di esplorare il potenziale di partecipazione che la finanza etica racchiude. La finanza è un acceleratore di economia. I risparmi hanno l’eccezionale caratteristica di poter creare economia nuova pur rimanendo di proprietà dei risparmiatori. Come mezzi di produzione che non si usurano. Non esiste la neutralità: se non scegliamo noi, se non chiediamo niente, allora sceglie il mercato secondo la regola della massimizzazione a breve del profitto, non certo della responsabilità sociale e ambientale.
(Ugo Biggeri è presidente di Banca Etica - 16 mag)

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