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SALVARE ALITALIA? UN’ALTRA VOLTA?

SALVARE ALITALIA? UN’ALTRA VOLTA?

di Marco Esposito

Ci risiamo, sempre allo stesso punto. Il governo sta pensando a come “salvare Alitalia”, ma soprattutto a come garantire i soldi agli attuali azionisti, visto che Air France offre per Alitalia “un piatto di lenticchie”, magari facendola comprare a prezzi non proprio d’affezione da Trenitalia, o comunque garantendo l’intervento pubblico in qualche modo, che a spendere i soldi dei contribuenti un modo si trova sempre. In un mondo normale Alitalia dovrebbe fallire o essere venduta ad Air France (best option). Tutto il resto è il tentativo di salvare il sedere a chi, dietro sicure promesse di un noto pifferaio magico, ha rilevato Alitalia rifilandoci 4 miliardi di debiti, convinto che il monopolio su alcune lucrose tratte nazionali gli avrebbe fatto fare soldi a palate senza far niente. Vogliamo ricordare che dentro Alitalia c’era AirOne con circa 500 milioni di debiti verso le banche? E che i debiti di AirOne ce li siamo presi noi (dove non ve lo dico nemmeno sotto tortura)? Cioè, abbiamo già cacciato dalle nostre tasche 4 miliardi di euro per salvare il sedere agli amici loro, mentre la lista dei piccoli imprenditori che si ammazzano per la crisi si allunga sempre di più (quelli non li salva nessuno), e adesso che il “gioiello Alitalia” si è rilevato il bidone che è, noi dovremmo cacciare altri soldi? Per cosa? Per “volare italiano?” Io sono vent’anni che uso British Airways, pago meno ed ho di più (per tacere di Ryan Air e Easy Jet).
E allora, “not in my name” (o meglio, “not with my money”, ndr): Alitalia ad Air France subito, e fa niente che i “capitani coraggiosi con la nave assicurata dagli altri” ci rimettano i soldi, capita agli imprenditori. Se loro fossero imprenditori, e non amici degli amici. A tal proposito, parafrasando una canzone di De Gregori (giocando con il nero perdi sempre) devo dire che chi ha vinto è un noto gruppo di Ponzano Veneto, che è socio in Aereoporti di Roma, Nuovi Treni Veloci e Autostrade, oltre che di Alitalia, praticamente come ti muovi in Italia paghi loro. E giusto per rimarcare le differenze vi avviso che sto compatendo gli svizzeri. Veramente, chi vive in Svizzera è proprio sfortunato. Pensate, nel 2001 è fallita la loro “compagnia di bandiera”. FALLITA. Gli aerei a terra, i passeggeri con carta straccia, 6000 persone in mezzo a una strada. Poi (abominio!!!) quel che restava di SwissAir è stato comprato da Lufthansa, che aveva nei piani sicuramente (perfidi tedeschi) di dirottare i banchieri diretti a Zurigo su Francoforte (è notorio che se vuoi avere a che fare con le banche svizzere e ti ritrovi a Francoforte ti adegui e lavori con le banche di Francoforte; un fatto ovvio, lapalissiano direi). Difatti oggi gli svizzeri senza compagnia di bandiera, e con quel che resta comprata dai perfidi tedeschi non volano più: si vedono folle di banchieri svizzeri con le valige di cartone che partono da Francoforte, Parigi, perfino Milano, visto che senza compagnia di bandiera non si vola, che i voli son dirottati altrove anche senza preavviso, e al massimo volano con relitti della II guerra mondiale. O no? Nel 2001, al momento del fallimento Swissair aveva una flotta di 47 Airbus. Oggi ne ha 55 e ne ha comprati altri 6. Li faranno girare in tondo sopra Basilea i perfidi tedeschi.

I dipendenti sono adesso oltre 7000: saranno pagati dai perfidi tedeschi per girarsi i pollici. Adesso ripetete con me: “Dobbiamo dare altri soldi ad Alitalia perché se fallisce o finisce ai francesi gli italiani non volano più, oppure i francesi dirottano i turisti che vogliono vedere Pompei o il Colosseo sui castelli della Loira o a Metz”. Insomma, come tanti, avrei tanto voluto non occuparmi più del capitolo “Alitalia”, speravo che dopo l’ultimo, salatissimo conto, ce ne fossimo sbarazzati, “ma è come quei videogame, che dopo aver ammazzato un mostro ne esce un altro più grosso e potente”, diceva uno (ricordate?) che il capitolo Alitalia l’ha scritto per un bel pezzetto. Tanto diranno che “stavolta è diverso”. A me sembra che le tasche che pagano son sempre le stesse, ma mi sbaglio di sicuro. Un piatto di lenticchie? Mai, noi italiani siamo abituati all’aragosta, paga Pantalone.

(da Noisefromamerika.org)


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