C’è anche il genio muto, quello che si esprime col gesto. Se non fosse per queste ragazze di grande temperamento, il tennis italiano starebbe ancora aggrappato alla chioma di Adriano Panatta, invece c’è la Fed Cup - la Coppa Davis femminile – ci sono queste due sportive sensazionali, sia insieme, in doppio, sia singolarmente: ci sono Sara Errani, la piccola indomita dagli occhi blu, e la mediterranea Roberta Vinci, con quel rovescio tagliato e molto repertorio di volo. E’ stato grazie a loro che l'Italia ha vinto per la quarta volta nella sua storia la Fed Cup, con un netto 3-0 sulla Russia. Un risultato che si somma a quelli del 2006, del 2009 e del 2010, giocato sui campi sardi di Cagliari, isola che sovrappone alle proprie croniche difficoltà, un successo tutto nostrano. Sara ha tenuto lontanissima dalla vittoria la pur talentuosa e giovane mancina Irina Khromacheva (18 anni), con troppa palla corta e ancora nulla solidità nei confronti della nostra top ten bolognese, settima per la precisione (6-1, 6-4). Mentre una maratona di oltre tre ore ha visto contrapposte Roberta Vinci ad Alexandra Panova, una strappava il servizio all’altra, dando pathos narrativo alla partita, chiusa col risultato a favore dell’azzurra (5-7, 7-5, 8-6. La Fed Cup non ha il tie-break all’ultimo set). Nella mattina della domenica la Errani ha poi - per usare un termine automobilistico-renziano - asfaltato con un doppio 6-1 Alisa Kleybanova. Il tennis scopre la sua anima di squadra solo in queste occasioni, per lo più è uno sport dannatamente individuale, dove la bandiera risulta secondaria. Sabato invece vedevi campionesse come la bella Flavia Pennetta, o la vincitrice del Roland Garros, Francesca Schiavone (oggi numero 42), in piedi, sugli spalti, a seguire l’amica Vinci in campo. Al dispari lei passava dall’altra parte e loro tagliavano lo stadio, pativano, le urlavano qualcosa, non solo “forza”, “vai”, le mandavano l’energia della ritrovata compattezza, che – sarà patetico – ma per chi ama questo sport è un’emozione rara. Errani e Vinci, compatte per definizione, prima che come brillanti singolariste, le abbiamo conosciute come doppiste. Apri la classifica WTA e trovi che la guidano con oltre 8000 punti. Sono le prime giocatrici al mondo di doppio ed hanno vinto tre prove del Grande Slam. Non so se uno se ne possa rendere conto immediatamente: sono due rarissimi esempi di eccellenza in un Paese che a furia di far scappare cervelli sta diventando sempre più stupido. (Valerio de Filippis)
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