(21 gen) Sprizzetti, cicchetti, cucina veneta e Prosecco. Lo chef Daniele Pampagnin ha deciso di “esportare” gusto e tradizione e ha aperto a Londra un ristorante-bar che propone il meglio dell’enogastronomia veneziana e non solo. Nel cuore della capitale del Regno Unito, lo chef della Serenissima offre, infatti, prelibatezze venete: dai tipici antipasti ai vini più apprezzati. Pampagnin, 38 anni, con alle spalle numerose esperienze internazionali, ha infatti aperto per la catena “Cecconìs” il ristorante con annesso bar “Tozi”, dove a farla da protagonisti sono piatti tipici “made in Veneto”. Pampagnin ha portato a Londra tutta la sua esperienza e soprattutto il bagaglio di conoscenze legato alle tradizioni culinarie italiane con particolare attenzione alle prelibatezze delle sua regione. Lo chef - che ha lavorato in tutto il mondo, specie in ristoranti di fascia alta - sostiene e promuove i prodotti tipici italiani come salumi e formaggi. Anche il presidente del Veneto Luca Zaia ha voluto complimentarsi con il giovane cuoco: “Voglio ringraziare di cuore Daniele Pampagnin che sta realizzando una vera e propria operazione culturale a Londra, dove propone i sapori di una gustosa tradizione gastronomica ultramillenaria come quella veneziana”. “La cucina è espressione di cultura e di territorio – ribadisce Zaia – e quella veneziana e veneta affonda le sue radici in una regione dove l’arte della tavola ha saputo creare capolavori come il bacalà alla vicentina, la cui storia meriterebbe di essere raccontata ad ogni piatto, ed esaltare produzioni locali che partono dallo straordinario caleidoscopi del pescato adriatico, per passare attraverso salumi e formaggi che sanno di campagna e di malga, ortaggi come i radicchi e i fagioli, figli della terra e della sapienza contadina, vini come appunto il Prosecco, ma potrei dire Amarone, Raboso, Soave e tantissimi altri ai massimi livelli mondiali, per concludere con il trevigiano Tiramisù. Potrei anche ricordare che la forchetta, il ‘piron’, è arrivato in Europa da Bisanzio transitando per Venezia e citare molte pietanze che nei secoli d’oro della Serenissima hanno conquistato le tavole del vecchio continente, a partire dal ‘potage’”. “Auguro a questa iniziativa il migliore successo, con l’auspicio che sia anche d’esempio per altre imprese analoghe in tutto il mondo – conclude Zaia – e richiamo per venire nel Veneto per assaggiare ‘alla fonte’ le specialità gustate altrove, nel contesto di tradizione di ospitalità che fa del Veneto la prima regione turistica d’Italia”.(Gil)
SCHEDA / CIBO E VINI “MADE IN ITALY” PIACCIONO SEMPRE DI PIÙ ALL’ESTERO
Cibo e vini “made in Italy” piacciono sempre di più oltreconfine, diventando centrali nell’ottica della ripresa del Paese. Nonostante il calo delle esportazioni a novembre, sia per i prodotti freschi (-5,6 per cento) che trasformati (-0,7 per cento), l’agroalimentare può comunque brindare a un altro anno di successi: nei primi undici mesi del 2013, infatti, le vendite sui mercati stranieri hanno segnato un incremento tendenziale sia per i prodotti agricoli (+2,5 per cento) che per quelli alimentari (+5,2 per cento), in controtendenza rispetto alla media nazionale (-0,5 per cento). Lo afferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori, in merito ai dati Istat diffusi nei giorni scorsi.
(© 9Colonne - citare la fonte)