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Pietro Tonolo,
il sassofonista jazz innamorato dell’Africa

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Pietro Tonolo, <br>  il sassofonista jazz innamorato dell’Africa

(19 feb) Si è esibito in tutto il mondo, dall’America all’Europa. La curiosità e la passione per l’avventura lo hanno portato fino in Africa: terra che lo ha conquistato, di cui è rimasto stregato. Lui è Pietro Tonolo, uno dei più noti sassofonisti jazz europei. Il 55enne musicista di Mirano, in provincia di Venezia, ha alle spalle anni di esperienze e successi. Ha debuttato giovanissimo, collaborato con i principali jazzisti italiani e europei ed è riuscito a conquistarsi un “posto al sole” tra i colleghi oltreoceano. Negli ultimi anni però si è dedicato principalmente alla sua amata Africa e in particolare ad un progetto di riscoperta delle origini della musica afroamericana. Volato numerose volte in Senegal, Tonolo è entrato, infatti, in contatto con numerosi artisti locali, soprattutto giovani percussionisti. E’ nato così “Dajaloo”: un album che unisce gli elementi jazz di stampo europeo ad una ritmica percussiva tipica africana. “Dajaloo” che nella lingua più diffusa in Senegal - il Wolof - significa “Essere Simili”, è stato inizialmente un fortunato tour che ha toccato tutta Italia e successivamente è diventato un cd edito da Parco della Musica Records. Tra tutti i musicisti incontrati in Senegal, un ruolo fondamentale nella “ricerca di una via per un incontro musicale tra Africa ed Europa” è stato ricoperto da un gruppo di ragazzi amanti della musica: gli “Africa Djembè Junior”. Con loro Tonolo ha potuto immergersi nella poliritmia tipica e trarre ispirazione per comporre il repertorio musicale fatto di undici brani e arrangiamenti originali che compongono “Dajaloo”. Tra questi “Pafode”, pezzo nato durante le lunghe session con gli “Africa Djembè Junior” e “La Dernière Chaloupe” dedicato all’isola di Gorèe dove il progetto musicale ha mosso i primi passi. “Dajaloo” contiene in totale tredici tracce e si completa con due riletture: African Flower di Duke Ellington e Dakar di Teddy Charles, resa celebre da John Coltrane. Il disco è stato realizzato in ottetto: una ridotta sezione di fiati, quattro percussionisti e una chitarra che fa da trait d’union. Al sax troviamo Tonolo (tenore e soprano) mentre alla tromba Giampaolo Casati. Al trombone Roberto Rossi e alla chitarra Giancarlo Bianchetti. Alle percussioni, infine, Alex Bottoni (prematuramente scomparso) e tre musicisti africani che vivono in Europa: Naby Camara, Moulaye Niang guidati da Dudu Kouate, senegalese, attivo da diversi anni sulla scena musicale italiana ed europea. (Gil)


SCHEDA / CHI E’ PIETRO TONOLO
Tra i più noti sassofonisti jazz europei, Pietro Tonolo - nato il 30 maggio 1959 a Mirano, in provincia di Venezia - ha iniziato la sua attività giovanissimo suonando in Europa e in America con le band di Gil Evans e Chet Baker. Ha inciso una novantina di cd come sideman e a suo nome, ottenendo ampi successi e riconoscimenti. Ha collaborato con molti tra i principali jazzisti italiani (Franco D'Andrea, Massimo Urbani, Enrico Rava, Rita Marcotulli, Danilo Rea, Roberto Gatto) e europei (Aldo Romano, Tony Oxley, Henri Texier, col quale ha effetuato tournée in Oriente, Africa e America Latina). Suona regolarmente con musicisti come Lee Konitz, Steve Lacy, Joe Lovano, Joe Chambers, Gil Goldstein, Steve Swallow, Paul Motian (del cui "Electric Bebop Band" ha fatto parte).

(© 9Colonne - citare la fonte)