Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

A Melbourne protagonisti
gli orsi di Paola Pivi

Mostre
Le grandi mostre in programma in Italia e quelle che hanno l'Italia, attraverso i suoi grandi artisti, come protagonista nel mondo. Lo "Speciale mostre" è un viaggio tra capolavori, opere d'avanguardia e sperimentali, pittura e scultura, memoria e identità, storia e filosofia, un tributo all'arte e ai suoi protagonisti e un modo per scoprire quanto di buono fanno le istituzioni nazionali e locali per il nostro patrimonio culturale e di creatività.

A Melbourne protagonisti <br> gli orsi di Paola Pivi

L’artista italiana Paola Pivi presenta a Melbourne, fino al 31 agosto, alla National Gallery of Victoria Federazione Court, l’installazione “You started it... I finish it" che presenta otto sculture a grandezza naturale e in varie pose di orsi scolpiti con schiuma di uretano e ornati di piumaggio psichedelico per creare una scena enigmatica, surreale e di eccesso barocco che vuole trasportare i visitatori in un mondo fiabesco in cui forme inaspettate diventano stranamente familiari e prevale il principio del puro piacere. La 43enne artista milanese, Leone d’Oro alla Biennale del 1999, vive e lavora a Anchorage, in Alaska ma ha vissuto in tutto il mondo, tra cui l’India, Shanghai e la remota isola di Alicudi in Sicilia. Ha esposto, tra l’altro, a Parigi, New York, Hong Kong e Shanghai e ha ricevuto numerose commissioni pubbliche, come dal Frieze Art Fair di Londra (2003), dalla Fondazione Trussardi di Milano (2006), dalla Tate Modern di London (2009) e nel 2013 ha lavorato a due opere pubbliche a New York: “How I Roll”, progetto di public art fund con un aereo Piper ruotante sulle ali installato vicino a Central Park e  due zebre collocate su una montagna coperta di neve in piena città. L’artista è inoltre artefice dell’opera work in progress “Tulkus 1880-2018” con cui mira alla creazione di una collezione completa di ritratti dei tulku di tutto il mondo - che nel buddhismo tibetano sono le reincarnazioni riconosciute di precedenti maestri buddisti - a partire dall'inizio dell’arte fotografica ad oggi. Finora in tutte le scuole del buddhismo e nelle aree del mondo in cui si pratica questa religione Pivi ha raccolto oltre 1100 ritratti fotografici. La ricerca di Pivi continuerà a crescere e ad essere presentata all’estero fino al 2018 per un totale di 10 mostre, dopodiché le opere saranno donate al popolo tibetano.   (PO / red)

 

LE DONNE INVISIBILI DI SHEILA MCKINNON

Nella mostra “Born Invisible”, fino al 14 settembre al Museo di Roma in Trastevere, la fotografa canadese ma ormai italiana di adozione Sheila McKinnon, punta i riflettori sul ruolo delle donne e delle adolescenti, e mette in primo piano la specificità della condizione femminile insieme agli aspetti sociali e umanitari dello sviluppo. In particolare, le fotografie in mostra hanno come soggetto le giovani adolescenti, ragazze senza voce e spesso “invisibili” a cui non mancano però né la speranza né le qualità umane per inventare il loro futuro, malgrado le incertezze e l’oppressione di cui spesso sono vittime. Utilizzando una tecnica unica nel linguaggio artistico, McKinnon ha sviluppato il suo lavoro elaborando un processo creativo per cui ogni immagine può essere trasformata per diventare rappresentazione significativa di migliaia di vite. L’artista scopre “nuovi modi di vedere” le immagini senza abbandonare la potenzialità del contenuto compositivo. McKinnon usa il colore in un modo figurativamente seducente, come un’esca per attirare la nostra attenzione verso il soggetto centrale: la vita della figura nel fotogramma. (PO / red)

LA NUOVA ARTE DI FINLANDIA ED ESTONIA

Si intitola “Shifting Identities - Identità nell’arte contemporanea delle ultime generazioni tra Finlandia ed Estonia” la mostra, a cura di Ludovico Pratesi e organizzata dalla Vaino Tanner Foundation che, fino al 14 settembre, al Macro Testaccio di Roma, raccoglie per la prima volta 21 esponenti delle ultime generazioni dell’arte estone e finlandese, accomunati da una profonda riflessione sul tema dell’identità. In mostra le opere degli artisti estoni Reio Aare, Flo Kasearu, Paul Kuimet, Eva Labotkin, Tanja Muravskaja, Kristina Norman, Mark Raidpere, Eva Sepping, Liina Siib, 10x10 meters e dagli artisti finlandesi Adel Abidin, Aino Kannisto, Riikka Kuoppala, Mikko Kuorinki, Antti Laitinen, Liisa Lounila, Nelli Palomäki, Anna Rokka, Jani Ruscica, Pia Sirén, Pilvi Takala. Pur appartenendo a differenti aree geografiche, scandinava e baltica, gli artisti finlandesi ed estoni delle ultime generazioni hanno sviluppato punti di vista simili e complementari, condizionati da vicinanze etniche e linguistiche, e soprattutto da una storia a tratti comune che ha visto le due nazioni sottostare, seppure con diverse modalità, all’influenza dell’ex Unione Sovietica, con conseguente necessità di riaffermare e ridefinire le rispettive identità nazionali particolarmente sentita in Estonia, assoggettata a cinquant’anni di occupazione. Mentre la questione identitaria non appare come fondamentale per l’arte finlandese del dopoguerra, fatta eccezione per il gruppo alternativo dei “Vendemmiatori” (The Harvesters) negli anni Settanta, appare invece fondamentale per gli artisti delle ultime generazioni sia in Finlandia che in Estonia. Identità mutevoli e fluttuanti, sempre più complicate da definire in una società globalizzata che tende all'omologazione generale, sono analizzate dagli artisti da punti di vista privati e politici, sociali e antropologici, geografici e simbolici, attraverso una gamma di linguaggi espressivi che vanno dalla scultura alla fotografia e al video.  (red)

A TORINO RETROSPETTIVA SU DAVID SEYMOUR

Fino al 14 settembre Palazzo Reale di Torino ospita una  retrospettiva - organizzata dalla Silvana Editoriale in collaborazione con Magnum Photos e la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte -, dedicata a uno dei più leggendari fotoreporter del XX secolo: David Seymour (1911-1956). Il percorso espositivo si compone di 127 fotografie in bianco e nero, suddivise in 9 sezioni (Francia, La Guerra Civile in Spagna, Germania, L'Europa dopo la Seconda guerra mondiale, I bambini della guerra, Israele, Egitto, Celebrità, Ritratti di Chim), che illustrano le tappe fondamentali dell'intensa carriera di Seymour. David Seymour, nome d'arte di David Szymin – in seguito abbreviato nello pseudonimo Chim –, è nato a Varsavia il 20 novembre 1911 da una famiglia benestante di ebrei polacchi. Dopo gli studi in arti grafiche a Lipsia, ha iniziato la carriera fotografica a Parigi nel 1933, dove è diventato amico di Robert Capa e Henri Cartier-Bresson, con cui ha fondato nel 1947 l’agenzia Magnum Photos, alla quale si aggiunsero successivamente George Rodger e William Vandivert. David Seymour è stato ucciso a Suez nel 1956, mentre stava preparando un servizio per "Newsweek” sul conflitto arabo-israeliano.  (red)

ROMA CELEBRA MICHELANGELO  

In occasione del 450.mo anniversario della morte di Michelangelo Buonarroti, avvenuta a Roma il 18 febbraio 1564, Roma omaggia il grande genio artistico la mostra “1564-2014 Michelangelo. Incontrare un artista universale” che si tiene fino al 14 settembre ai Musei Capitolini, con capolavori straordinari, tra i quali la Madonna della scala, la Leda e il modello ligneo di San Lorenzo, eccezionalmente prestati da Casa Buonarroti, il controverso Crocifisso del Museo nazionale del Bargello di Firenze, il Cristo Redentore da Bassano Romano, la Caduta di Fetonte dalle Gallerie dell’Accademia di Venezia, lo Studio di testa di Sibilla Cumana dalla Biblioteca Reale di Torino. Opere rilevanti anche dagli Uffizi di Firenze, dai Musei Vaticani, dall’Albertina di Vienna. Alcuni dei più bei disegni mai realizzati da Michelangelo arrivano dalla collezione del British Museum di Londra. Scultura, pittura, architettura e poesia, le quattro arti in cui si espresse il genio di Michelangelo, sono raccontate in nove sezioni espositive, focalizzando così i temi cruciali della sua poetica che, come in uno specchio, vengono analizzati mettendo a confronto disegni, dipinti, sculture, modelli architettonici, oltre ad una selezionatissima scelta di autografi scritti tra lettere e rime, attraverso l’intero percorso umano ed artistico di Michelangelo.    (red)

 

 

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