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Medicina rigenerativa,
la risposta arriva
dalla supergravità

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Medicina rigenerativa, <br> la risposta arriva <br> dalla supergravità

(3 mar)  Gli esperimenti sono stati condotti in Olanda ma la ricerca è tutta made in Italy - o meglio - made in Pisa:  la supergravità può aiutare i ricercatori nello sviluppo di applicazioni nella  medicina rigenerativa per il sistema scheletrico e nel testare nuovi farmaci, ancora più efficaci, per la stimolazione di cellule staminali. Sono stati, infatti, pubblicati sull’International Journal of Nanomedicine (prestigiosa rivista scientifica internazionale) i risultati dei test condotti da un team toscano nell’ambito della campagna “Spin Your Thesis!” promossa dall’Agenzia Spaziale Europea. Il gruppo italiano (formato dal gruppo di allievi perfezionandi in biorobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e da dottorandi del Center for Micro Bio-Robotics dell’Istituto Italiano di Tecnologia a Pisa, con sede a Pontedera) è stato uno dei pochissimi scelti, dopo una lunga selezione, dall’agenzia europea  per condurre esperimenti in regime di gravità alterata. La ricerca si è svolta presso la Large Diameter Centrifuge dello European Space Research and Technology Centre, con sede a Noordwijk. Qui è operativa una strumentazione in grado di permettere esperimenti in condizioni di ipergravità, fino a 20 volte rispetto a quella terrestre.  “I risultati ottenuti - spiega Gianni Ciofani, team leader dell’Istituto Italiano di Tecnologia - hanno permesso di dimostrare come l’ipergravità possa fornire un’importante stimolo per guidare il comportamento cellulare, strada ancora decisamente inesplorata e con notevoli potenzialità in biomedicina, per applicazioni che spaziano dalla medicina rigenerativa allo screening di nuovi farmaci. Grazie all’ Agenzia Spaziale Europea - conclude - al nostro gruppo è stata concessa un’opportunità unica per sfruttare strumentazioni altrimenti di difficile accesso”. Non è la prima volta che il team italiano viene selezionato per questi esperimenti: già lo scorso anno, infatti, i ricercatori  sono stati  in Olanda per valutare gli effetti dell’ipergravità su potenziali terapie genetiche per il muscolo. (red)


SCHEDA / IL LAVORO DEL GRUPPO ITALIANO

Il gruppo italiano, formato da Attilio Marino e Antonella Rocca della Scuola Superiore Sant’Anna, sotto la supervisione di Gianni Ciofani, team leader dell’Istituto Italiano di Tecnologia, ha condotto esperimenti nell’ambito di un progetto per valutare l’effetto della gravità e di altri stimoli fisici sull’accrescimento e sulla differenziazione di osteoblasti (precursori di cellule ossee).

 

(© 9Colonne - citare la fonte)