Si intitola “La camicia bianca secondo me. Gianfranco Ferrè” l’esposizione, promossa dal Comune di Milano-Cultura, Fondazione Gianfranco Ferré e Palazzo Reale, dove si tiene da oggi all’1 aprile, dedicata al talento di una delle figure più significative della moda internazionale. Concepita con l’intento di mettere in luce la poetica sartoriale e creativa di Gianfranco Ferré, la mostra conduce il visitatore, attraverso diverse forme di lettura, alla scoperta della camicia bianca, vero e proprio paradigma dello stile Ferré, evidenziandone gli elementi progettuali più innovativi e le infinite, affascinanti interpretazioni. Presenza costante che corre come un fil rouge lungo tutta la sua carriera, la camicia bianca è stata definita dallo stesso stilista “segno del mio stile” oppure “lessico contemporaneo dell’eleganza”. Pensato per dare forza ai diversi linguaggi figurativi con cui l’universo camicia è stato letto, scomposto e rimodellato, il percorso espositivo gioca con la suggestione e la valorizzazione di elementi diversi, a corollario dei capi indossati su manichino: disegni, dettagli tecnici, bozzetti, fotografie, immagini pubblicitarie e redazionali, video e istallazioni, Il cuore della mostra vive nel centro della grande Sala delle Cariatidi, dove 27 camicie bianche, piccolo esercito di capolavori sartoriali, testimoniano silenziosamente vent’anni di genialità creativa e progettuale. Esposte rispettando quasi sempre la cronologia della loro nascita, le camicie sono sculture bagnate da luce pensata per consentire al bianco di accendersi in diverse tonalità e alle ombre di fare da contrappunto, per ottenere un suggestivo effetto plastico. Taffetà, crêpe de chine, organza, raso, tulle, stoffe di seta o di cotone, merletti e ricami meccanici, impunture eseguite a mano, macro e micro- elementi si susseguono in un crescendo di maestria ed equilibrio. (9 mar - red)
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