Nello scandalo che ha coinvolto, già dal 2009, il patronato Inca, con la truffa a carico di numerosi pensionati italiani residenti in Svizzera, la Cgil non ha responsabilità. E la stessa Inca Svizzera, semmai, è vittima della truffa perpetrata dall' allora presidente Antonio Giacchetta. Il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, lo dice con grande decisione, nel corso della sua audizione al Comitato per le questioni degli italiani all' estero: "l' Inca Svizzera ha un accordo con l' Inca nazionale che è promossa da noi, siamo dunque a tre passaggi: la Cgil ha un rapporto molto indiretto" nella vicenda. E comunque "l' Inca-Cgil ha subito una vera e propria truffa individuale, perché il direttore agiva in totale autonomia, al di là delle competenze dell' Inca, operando una vera e propria truffa ai danni di pensionati svizzeri". Truffa che ha lasciato il posto anche alla beffa: "Capisco ci possa essere l' amarezza per il fallimento dell' Inca Svizzera, ma tutti noi seguiamo le leggi che ci sono nei singoli contesti e ne verifichiamo le conseguenze - spiega la Camusso - C'è da dire anche che quel fallimento ha determinato il licenziamento dei lavoratori che operavano nelle varie sedi dell' associazione e la perdita dell' attività". La giustizia va avanti e sta facendo il suo corso, al leader del primo sindacato d' Italia spetta il compito di fare chiarezza, tanto su quanto accadeva in passato, quanto sulla futura riorganizzazione. "La Cgil - dice - non risponde direttamente a nessuna associazione all' estero, che è fautrice di una attività propria e non riceve finanziamenti. Per motivi di relazioni, siamo a conoscenza che dopo il fallimento dell' Inca Svizzera in una serie di comunità c' era il tema della mancanza di una associazione, motivo per cui in alcune città è stata promossa la costituzione di associazioni ed è stata richiesta la convenzione del patronato, stipulata nei casi di Berna, Ginevra e Bellinzona che non hanno nessuna relazione con la precedente associazione". E poi, ancora: "Se ci sono persone truffate dal comportamento di un singolo ci sono delle leggi, non possiamo prenderci le responsabilità per atti che non sono mai passati per gli uffici dell' associazione. Non si può chiedere né all' Inca nazionale né alla Cgil di assumersi delle responsabilità. Peraltro dal 2009 al 2012 l' Inca Svizzera è stata ispezionata anche dal Ministero, non solo dai controlli che fa la nostra associazione".
(PO / Sis - 24 mar)
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