EMIGRAZIONE, COME PROGETTARE L’ASSOCIAZIONISMO DEL FUTURO
Riflettere sul presente e sul futuro di quella parte di Italia emigrata, che nonostante lo scorrere dei decenni non dimentica le proprie origini e la propria italianità; riflettere sui complessi fenomeni e sulle caratteristiche che accompagnano la transizione dalla ‘vecchia emigrazione’ ai nuovi protagonisti; aprire nuove prospettive all’associazionismo all’estero, che in un mondo sempre più globalizzato deve confrontarsi con problemi nuovi e con i processi d’integrazione. Sono gli obiettivi degli Stati generali dell’associazionismo degli italiani nel mondo, “Verso il forum delle associazioni degli italiani nel mondo” delineati da Ilaria del Bianco, presidente dell'associazione Lucchesi del mondo, nella relazione del Comitato organizzatore, dal titolo “L’associazionismo degli italiani all’estero, tra integrazione e nuova emigrazione: diritti, partecipazione e rappresentanza sociale”. Nella relazione, il Comitato organizzatore (Acli, Aitef, Alef, Anfe, Abruzzesi nel mondo, Arulef, Cser, Ctim, Faes, Fai, Fais, Fclis, Fiei, Filef, Fng, Istituto Fernando Santi, Lucchesi nel mondo, Migrantes, Ucemi, Uim, Unaie, Usef) si augura che “a conclusione dei lavori si possa dire che questa assemblea rappresenti una base di partenza partecipata, densa di certezze, capace di dare radici forti a questo slancio verso il futuro”. “L’obiettivo – si legge nella relazione - non è soltanto di aggiornare e rilanciare le ragioni di un impegno dell’associazionismo degli italiani all’estero, carico di due secoli di storia, ma anche di richiamare con forza l’attenzione delle istituzioni pubbliche, principalmente Stato e Regioni”. Un percorso lungo, quello del mondo dell’associazionismo impegnato nella Consulta nazionale dell’emigrazione (Cne), che ha visto la nascita di un Comitato promotore, con l’obiettivo di aggregare il più ampio numero di associazioni, e la costituzione di quel Comitato organizzatore che ha portato al concretizzarsi degli Stati generali. Un percorso scandito da sette incontri del Comitato organizzatore, circa 30 riunioni del Comitato promotore e momenti di confronto con il Parlamento. Da qui, gli Stati generali e l’assemblea costituente, dalla quale nascerà il forum, “un organismo – continua del Bianco - che, nel rispetto del pluralismo delle idee e delle culture originate dalle singole storie, si propone come forma di rappresentanza sociale che non si ferma ai confini nazionali ma, recependo la pluralità delle esperienze territoriali, sia in grado di offrire modelli di partecipazione e di aggregazione efficaci e rispondenti alle urgenze poste dai problemi che l’associazionismo italiano all’estero vive da vari anni”. Quello che si auspica, quindi, è una “discussione aperta, ampia e coinvolgente, non fine a se stessa, che affronti i problemi nella loro dimensione attuale e in quella di prospettiva, una discussione che metta al centro il lavoro e l’integrazione, la rappresentanza, le nuove mobilità e i diritti di cittadinanza”. Bisogna, però, agire in fretta, perché la situazione odierna non consente tentennamenti. Secondo gli organizzatori degli Stati generali dell’associazionismo degli italiani nel mondo, “le recenti elezioni per il rinnovo dei Comites hanno certificato la voragine che si è aperta tra le rappresentanze democratiche e le comunità italiane emigrate”. Per riconquistare forza e slancio, l’associazionismo, dice Ilaria del Bianco nella relazione, “deve riscoprire i suoi valori fondanti, la solidarietà come legame basilare tra le persone, il senso civico e di appartenenza, la responsabilità collettiva per una società più solidale e per la partecipazione democratica, l’apertura e la capacità di ascolto e di relazione, la disponibilità alla ‘contaminazione’ interculturale, rifuggendo da autoreferenzialità e presunzioni italo-centriche o dal considerarsi depositario esclusivo di una storia che invece appartiene a tutti, all’Italia e agli italiani all’estero e agli stessi Paesi dove ci siamo insediati”. Innovare, quindi, per innestare nuove energie in un contesto già ampio e profondamente radicato: oltre 3.500 associazioni censite, una rapida crescita delle aggregazioni virtuali sui social network, migliaia di gruppi Facebook che collegano già oggi quasi un milione di persone. “Gli italiani all’estero – sottolinea il Comitato organizzatore - hanno sperimentato sulla loro pelle cosa vuol dire interazione con la società ospitante: hanno un patrimonio di conoscenze acquisite sul campo che possono significare molto per l’Italia di oggi”. I 4.482.115 italiani iscritti all'Associazione dei residenti all'estero (Aire), al 1 gennaio 2014, rappresentano un fenomeno nuovo e diversificato. In questo senso, la sfida che la rete degli italiani nel mondo deve raccogliere, è “progettare l’associazionismo del futuro, capace di integrare la tradizionale e più antica presenza organizzata con i nuovi bisogni e le necessità che caratterizzano le sfide del presente e del domani”. La proposta del forum delle associazioni degli italiani nel mondo si inserisce in questo contesto e vuole esprimere una rappresentanza unitaria di questo mondo sociale plurale. “Un interlocutore critico – si legge nella relazione – la cui soggettività è pienamente libera ed autonoma, anche rispetto alla dimensione politica e ad altre entità organizzate”. Quanto ai mezzi e ai campi di azione specifici su cui programmare l’attività, essi sono in buona parte indicati nel documento preparatorio agli Stati generali: ottimizzare la comunicazione interna e la diffusione di buone pratiche (partecipazione, educazione civica, cultura, lingua, formazione, progetti di sviluppo locale).
EMIGRAZIONE, BOLDRINI: ASSOCIAZIONISMO PROMUOVE IDENTITÀ ITALIANA
"Il mondo dell' associazionismo degli italiani nel mondo costituisce una realtà dinamica e operosa, capace di promuovere e di valorizzare l' identità italiana nei suoi valori storici, sociali e culturali". A dirlo è Laura Boldrini, presidente della Camera, in un messaggio di saluto in occasione degli Stati generali dell' Associazionismo degli italiani nel mondo, "Verso il forum delle associazioni degli italiani nel mondo". "Nel mio viaggio compiuto recentemente in sud America come presidente della Camera - continua Boldrini - ho potuto riscontrare nelle comunità di italiani, anche a distanza di generazioni, un forte sentimento di orgogliosa appartenenza". Secondo la presidente della Camera, "questo senso di orgoglio nel far parte di una comunità diffusa in tutto il mondo, deve anche implicare l' impegno nel far conoscere e nel promuovere l' identità italiana nei suoi più profondi e radicati valori morali di solidarietà e di democrazia, di aspirazione alla libertà e di apertura verso altri popoli". Rispetto a questo obiettivo, rivolgendosi all' associazionismo degli italiani nel mondo, Boldrini sottolinea l' importanza di "dare sistematicità a questa vostra presenza, sostenendo la rete di progetti e di iniziative che vi vedono protagonisti in tutti i campi". Questo apporto, che la presidente della Camera definisce "molto prezioso", consentirà all' Italia, "di cui voi continuate a essere parte essenziale e qualificante, di affrontare con più coraggio e più fiducia le sfide che ci attendono in futuro".
EMIGRAZIONE, FEDELI: ASSOCIAZIONISMO RISORSA INDISPENDABILE PER PAESE
"L' associazionismo ha da sempre un ruolo sociale insostituibile e questa iniziativa è importante proprio per questo motivo, perché valorizza le comunità italiane all' estero sempre più inserite e integrate nei contesti locali. Questa è una risorsa indispensabile per rendere reciprocamente proficue le relazioni tra l' Italia e i Paesi di accoglienza". A parlare è Valeria Fedeli, vicepresidente del Senato, in un messaggio di saluto in occasione degli Stati generali dell' Associazionismo degli italiani nel mondo, "Verso il forum delle associazioni degli italiani nel mondo". "Abbiamo il dovere di preservare le radici culturali, mantenere e sviluppare i rapporti con i Paesi di origine - dice Fedeli - e il dovere di affermare il modello di vita italiano facendo da ponte tra lo stile e i prodotti nazionali e i contesti locali". In questo, l' associazionismo degli italiani nel mondo, secondo la vicepresidente del Senato, "deve avere un ruolo centrale sia per la promozione educativa e sociale che per favorire la crescita di una cosciente partecipazione alla vita democratica".
EMIGRAZIONE, FEDELI: TUTELARE ESIGENZE DEI GIOVANI EMIGRATI
"L' Italia è un Paese che alimenta significativi flussi di emigrazione giovanile, per questo motivo abbiamo il dovere di lavorare per tutelare le esigenze dei nostri emigrati e valorizzare il loro ruolo, sia nei confronti dei rappresentanti dello Stato italiano che delle autorità dei Paesi di insediamento". A dirlo è Valeria Fedeli, vicepresidente del Senato, in un messaggio di saluto in occasione degli Stati generali dell' Associazionismo degli italiani nel mondo, "Verso il forum delle associazioni degli italiani nel mondo". Secondo Fedeli, è necessario "coinvolgere sempre di più le nuove generazioni, stimolare a non dimenticare le loro origini, la loro lingua e a promuoverle". La vicepresidente della Camera, augurandosi che "questa iniziativa possa essere momento di riflessione sulla rappresentanza dei nostri connazionali residenti all' estero e sull' importanza del ruolo di questa collettività per il nostro Paese, accende i riflettori anche sulla necessità di "sensibilizzare i giovani italiani residenti entro i confini nazionali sull' importanza di mantenere tali legami e puntare su iniziative che utilizzino internet per stabilire un ponte e il coinvolgimento progressivo dei giovani di origine italiana che non vivono più qui, perché loro avvertono un forte legame con le loro origini".
EMIGRAZIONE, PORTA (PD) : ASSOCIAZIONISMO ESSENZIALE PER INTERNAZIONALIZZAZIONE
Dobbiamo chiederci cosa sia realmente il mondo dell' associazionismo e lo dobbiamo fare non solo per offrire una base certa a quella legge sul terzo settore che adesso deve essere tradotta in operatività, ma anche per dare sostanza a un' altra importante iniziativa parlamentare, volta a indicare l' associazionismo come co-essenziale per i processi di internazionalizzazione del Paese". Così il deputato del Partito democratico Fabio Porta, presidente del Comitato italiani nel mondo della Camera, durante gli Stati generali dell' Associazionismo degli italiani nel mondo, "Verso il forum delle associazioni degli italiani nel mondo". Porta, pur specificando che la rete delle associazioni "non è uno strumento commerciale", è consapevole che "senza una diffusa rete degli italiani nel mondo, il rafforzamento dell' internazionalizzazione del nostro Paese sarà monco".
EMIGRAZIONE, PORTA (PD) : STATI GENERALI ASSOCIAZIONISMO SONO GIÀ SUCCESSO
"Gli Stati generali dell' associazionismo degli italiani nel mondo rappresentano già un successo, la dimostrazione della nostra caparbietà in un momento in cui sappiamo bene cosa vuol dire fare associazionismo italiano nel mondo: l' ambizione è di andare verso il Forum". A parlare è il deputato del Partito democratico Fabio Porta, presidente del Comitato italiani nel mondo della Camera, durante gli Stati generali dell' Associazionismo degli italiani nel mondo, "Verso il forum delle associazioni degli italiani nel mondo". Porta auspica che il forum che nascerà dagli Stati generali "metta al centro la visione italica, quell' Italia di nuova e vecchia emigrazione" perché "se riusciamo ad avere un' interazione con questo mondo, vuol dire che l' iniziativa di oggi avrà raggiunto il suo scopo".
EMIGRAZIONE, PAPAIS (CNE) : NON DISPERDERE PATRIMONIO ITALIA ALL' ESTERO
"È importante non disperdere il patrimonio che abbiamo fuori dal nostro Paese perché, una volta disperso, non si ricostituisce più. I rapporti con l' Italia all' estero vanno mantenuti e attraverso il forum delle associazioni degli italiani nel mondo cercheremo di non disperdere questo patrimonio". Lo ha detto Luigi Papais, presidente della Consulta nazionale dell' emigrazione (Cne) nel suo intervento agli Stati generali dell' Associazionismo degli italiani nel mondo, "Verso il forum delle associazioni degli italiani nel mondo". Secondo Papais "il compito primario delle associazioni è quello di operare per promuovere progetti utili ai nuovi e giovani emigranti: una singola associazione però, da sola, non lo può fare, ma è necessario che si uniscano in una rete". In questo senso, il forum delle associazioni che nascerà dagli Stati generali dovrà, secondo il presidente della Cne, "svilupparsi non solo a Roma, ma in tutte le realtà italiane che possono dare un concreto aiuto e orientamento a chi purtroppo è costretto a emigrare".
EMIGRAZIONE, FEDI (PD) : ASSOCIAZIONISMO RISPONDA A NUOVE ESIGENZE
"L' associazionismo degli italiani nel mondo deve rispondere a nuove esigenze, altrimenti è destinato a morire". Ne è convinto Marco Fedi, deputato del Pd eletto all' estero, che durante gli Stati generali dell' Associazionismo degli italiani nel mondo, "Verso il forum delle associazioni degli italiani nel mondo", sottolinea l' importanza di "fare uno sforzo per rinnovare gli strumenti di partecipazione democratica". Dai lavori degli Stati generali, secondo Fedi dovrebbero uscire "idee che possiamo trasformare in proposte politiche". L' opportunità, per il deputato del Pd, è quella di "riprendere insieme il cammino da ruoli diversi, l' unico modo che abbiamo per cambiare l' Italia". Al mondo dell' associazionismo, Fedi chiede di fare "critiche costruttive", le uniche in grado di "aiutare gli italiani nel mondo.
EMIGRAZIONE, NARDUCCI (UNAIE) : RILANCIARE RUOLO ASSOCIAZIONISMO
"Di fronte ai cambiamenti del fenomeno dell' emigrazione, che fino a pochi anni fa erano impensabili, le forze vive dell' associazionismo degli italiani nel mondo devono rilanciare il proprio ruolo nell' impegno volontario e nel mettere insieme energie, capacità e voglia di costruire". A dirlo è Franco Narducci, presidente dell' Unione nazionale associazioni immigrati ed emigrati (Unaie) durante il suo intervento agli Stati generali dell' Associazionismo degli italiani nel mondo, "Verso il forum delle associazioni degli italiani nel mondo". Da questa assemblea, secondo Narducci, "è necessario sprigionare l' energia per far ripartire l' associazionismo di ieri e di oggi che, altrimenti, rischia di non collegarsi con quello di domani". La mobilità, nota il presidente dell' Unaie, "fa parte di questo nuovo mondo" e in questo senso i cardini delle politiche di integrazione devono essere "diritto alla cittadinanza, diritti civili e politici affinché il processo di integrazione sia reale". Narducci si sofferma poi sul numero dei lavoratori frontalieri, "aumentato in dieci anni dell' 80%: sono 280mila i frontalieri che quotidianamente varcano il confine con la Svizzera da nord e da sud, da est e da ovest, a causa della crisi economica e perché il mercato del lavoro svizzero rappresenta una forte attrazione per gli italiani e non solo". Questo aumento causa "problemi di accoglienza, problemi abitativi e di ricongiungimento familiare" afferma Narducci sottolineando che, di fronte a questi fenomeni nuovi, "alcuni Comites stanno organizzando servizi di consulenza gratuita agli italiani che emigrano".
EMIGRAZIONE, MICHELONI (PD) : STATI GENERALI ASSOCIAZIONISMO PER RIFLETTERE
"Queste due giornate arrivano in un momento importante per la nostra rappresentanza all' estero, poco dopo i risultati deludenti delle elezioni dei Comites, e sono necessarie per riflettere su noi stessi, per guardarci dentro e provare a far uscire qualcosa di costruttivo e positivo per tutti". Lo dice il senatore del Pd eletto all' estero, Claudio Micheloni, durante gli Stati generali dell' Associazionismo degli italiani nel mondo, "Verso il forum delle associazioni degli italiani nel mondo". "I Comites - continua Micheloni - hanno una funzione importante e dobbiamo farlo capire anche ai nostri concittadini emigrati all' estero". Per raggiungere questo obiettivo, secondo il senatore del Pd, è necessario che "i Comites svolgano un' attività diversa da quella che fino a oggi hanno svolto" ed è importante "non scaricare le frustrazioni sulla politica, ma guardarci dentro e riflettere sull' utilizzo dei nostri strumenti".
EMIGRAZIONE, BOTTALICO (ACLI) : ATTUALIZZARE TEMA RAPPRESENTANZA
"Uno dei primi compiti che ci siamo dati come Acli è quello di riflettere su una questione importante, quella di riattualizzare il nostro ruolo e capire come rappresentare oggi i bisogni degli italiani nel mondo, che sono diversi da quelli a cui siamo stati abituati". Ad affermarlo è Gianni Bottalico, presidente nazionale delle Associazioni cristiane dei lavoratori italiani (Acli), nel suo intervento agli Stati generali dell' Associazionismo degli italiani nel mondo, "Verso il forum delle associazioni degli italiani nel mondo". La grande sfida è "leggere e rivedere il nostro lavoro, l' azione e le proposte, rispetto al tema del lavoro che sta cambiando e che deve essere dignitoso, rispettoso e tutelato" dice Bottalico. In questo contesto, secondo il presidente delle Acli, c'è il bisogno di "riscoprire un nuovo attivismo politico nella rete delle associazioni, perché le sfide sono politiche". Per quanto riguarda il forum che nascerà dagli Stati generali, Bottalico si augura che riesca "a cogliere opportunità di rilettura critica e costruttiva rispetto a quello che le associazioni vogliono essere". Il presidente delle Acli conclude il suo intervento lanciando un messaggio di responsabilità: "Siamo responsabilmente consapevoli - dice Bottalico - di dare un importante apporto al cambiamento, ma dobbiamo cercare, attraverso questo forum, di fare un salto in alto, altrimenti il rischio è di ricostruire una cosa vecchia".
EMIGRAZIONE, MONS. PEREGO (MIGRANTES) : SÌ A EUROPA FONDATA SU SCAMBIO
"Ci sono tre ' no' e tre ' sì' che dovrebbero uscire da questi Stati generali dell' associazionismo degli italiani nel mondo: il primo ' sì' è a un' Europa fondata sullo scambio e sulla capacità dell' emigrazione di essere un elemento che aiuti a tenere insieme una casa comune". A dirlo è il monsignor Giancarlo Perego, direttore generale della Fondazione Migrantes, in occasione degli Stati generali dell' associazionismo degli italiani nel mondo, "Verso il forum delle associazioni degli italiani nel mondo". "Il secondo ' sì' - continua monsignor Perego, è a una rappresentanza carica delle esigenze del territorio, rappresentativa e che riesca a interpretare le esigenze di tutti" mentre il "terzo ' sì' è a una cittadinanza che si allarghi e che sia capace di estendere i principi di uguaglianza e fraternità". Secondo il direttore generale della fondazione Migrantes è necessario dire "no", invece, "allo strabismo nella lettura dei fenomeni migratori, al ritorno dei nazionalismi e a un' integrazione schiacciata sull' assimilazione".
(3 luglio 2015)
(© 9Colonne - citare la fonte)