Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

INAIL, UILPA: LA DIFESA DELL'ISTITUTO PASSA PER LA DIFESA DEL TERRITORIO

Un rafforzamento della struttura centrale e un depauperamento sul territorio. E’ il modello operativo dell’Inail che la Uilpa contesta ai propri vertici, portando a una serie di azioni che verranno decise già domani. “Abbiamo convocato per domani insieme alla Cgil un’assemblea dei quadri sindacali territoriali e centrali con un’assemblea del personale delle sedi del Lazio alla presenza dei segretari delle federazioni di categoria e valuteremo eventuali ulteriori iniziative. Non escludiamo lo stato di agitazione e neanche un eventuale sciopero” ha dichiarato il coordinatore nazionale della Uilpa Inail Augusto Delle Monache che questa mattina ha abbandonato la riunione tra le organizzazioni sindacali e i vertici dell’Istituto sul modello organizzativo dell’Inail. “Non contestiamo la fase operativa, ma quella che è a monte, cioè quando sono state fatte le scelte che hanno caratterizzato il modello organizzativo dell’Inail”. In fase di spending review, “l’Inail ha ottenuto dal governo una grande attenzione – spiega Delle Monache - riuscendo a ottenere uno ‘sconto’, la cosiddetta compensazione, che ha consentito di ridurre il taglio del personale” e del personale sanitario dell’Inail, dal momento che l’Istituto “svolge ormai in modo conclamato una funzione sanitaria importante sul territorio nazionale”, ricevendo per questo motivo “la stessa attenzione riservata al personale sanitario del Servizio sanitario nazionale”. “Il problema – aggiunge il coordinatore nazionale della Uilpa Inail - è che il modello organizzativo che l’Inail ci ha proposto non raccoglie la sfida e quindi non ha quel respiro politico che potrebbe avere per radicarsi sempre più nel territorio”, ma propone, al contrario il “mantenimento delle posizioni dirigenziali a livello centrale con il declassamento delle strutture territoriali che riguarda circa 30 sedi e addirittura la chiusura di 30 luoghi di lavoro sul territorio” concentrati soprattutto in Piemonte, Liguria e nel Centro-Sud. Una scelta giustificata dall’Inail “con esclusivo riferimento ai carichi di lavoro e quindi non preoccupandosi dell’impatto socio-economico e preoccupandosi poco delle conseguenze dal punto di vista logistico dell’infortunato” commenta Delle Monache. La quantità e la qualità dei servizi, sottolinea la Uilpa, va comunque mantenuta per questo secondo Delle Monache era necessario puntare a “un dimagrimento e a una razionalizzazione delle strutture centrali, una diversa strutturazione delle strutture centrali a vantaggio del territorio” perché “la difesa dell’Istituto passa attraverso la difesa del territorio”. Siamo al “quarto taglio di fabbisogno – racconta Delle Monache – e il modello organizzativo dell’Inail attualmente in vigore fu definito, in modo allora molto lungimirante, circa 20 anni fa. Via via che si sono determinati i tagli, il modello è rimasto sempre quello, naturalmente dimagrito in modo ‘proporzionale’ tra centro e territorio. Fa eccezione questa ultima volta – sottolinea il coordinatore Uilpa – in cui assistiamo a un aumento delle percentuali della dirigenza generale, della dirigenza centrale rispetto al territorio”. A scapito dei lavoratori infortunati e che risiedono nelle zone in cui le sedi Inail chiuderanno, dal momento che in alcuni casi dovranno percorrere oltre 40 chilometri per raggiungere la sede più vicina. Ma tra le sfide non raccolte dall’Inail c’è anche il Polo Salute e Sicurezza, un progetto nato nel 2007 con la commissione bicamerale di controllo sugli enti pubblici non economici presieduta da Emma Cordoni e poi a livello legislativo con il decreto legge 78 del 2010: “Nel 2007 si affermava che, nel prefigurare la riforma degli enti previdenziali, si procedesse verso un Polo Previdenziale capitanato dall’Inps – spiega Delle Monache - e un polo sanitario capitanato dall’Inail. Nel 2010 sono entrati l'Ispesl (Istituto superiore prevenzione e sicurezza sul lavoro) e l'Ipsema (Istituto di previdenza per il settore marittimo) e quegli enti che possono con l’Inail fare sinergia e creare le condizioni per realizzare il Polo Salute e Sicurezza”, un’idea attualmente “ignorata nei documenti proposti”. “Bisognerebbe ripensare il modello organizzativo proprio per raccogliere la sfida del Polo Salute e Sicurezza – sottolinea Delle Monache – con la possibilità di coinvolgere tutti i lavoratori in questo progetto e rimotivarli, visto che ce ne è molto bisogno dal blocco della contrattazione, ferma al 2009, e delle retribuzioni. Bisogna coinvolgere i lavoratori in un progetto ad ampio respiro politico che possa dare un senso al lavoro e invece questo modello organizzativo viene vissuto come un problema, quando ci sarebbero le condizioni per farlo diventare un’opportunità” spiega ancora Delle Monache che aggiunge: “La vicenda legata al modello organizzativo in Inail mette in evidenza un deterioramento del clima e delle relazioni sindacali. Con la precedente amministrazioni le relazioni sindacali all’interno dell’Inail erano eccellenti e hanno prodotti accordi importanti per l’istituto e i lavoratori. Con questa ultima amministrazione le relazioni sindacali sono al minimo storico sulle cose importanti”. Questioni importanti come l’accordo sul modello sanitario Inail, un modello nato precedentemente al modello organizzativo, sottoscritto da tutte le organizzazioni sindacali: “Un modello sanitario in cui noi diamo corpo all’attività di prevenzione e di reinserimento, proponendo anche la presenza di figure mediche specifiche. Abbiamo ridisegnato il modello sanitario per realizzare la cosiddetta tutela integrata. Di questo modello sanitario nel modello organizzativo non vi è traccia e questo per noi è inaccettabile”. (Cle - 18 nov)

(© 9Colonne - citare la fonte)