Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

Dove stanno i nostri ricordi: uno studio sulla memoria episodica

BigItaly focus
BigItalyFocus è un servizio di news quotidiane che offre informazioni e approfondimenti sul meglio della presenza italiana nel mondo. Dal lunedì al venerdì, offre un panorama di informazione completo che spazia dalle attività di cooperazione al made in Italy

Dove stanno i nostri ricordi: uno studio sulla memoria episodica

Cambridge - Uno studio pubblicato sulla rivista Cell Reports ha individuato il ruolo della corteccia entorinale laterale nella memoria episodica, dimostrando che l’inibizione dei neuroni presenti in questa area del cervello ne compromette le prestazioni, mentre la loro stimolazione facilita il richiamo di questa tipologia di memoria, che consente di ricordare le esperienze vissute. Lo studio è stato condotto da un gruppo di ricercatori dell’Istituto di neuroscienze del Consiglio nazionale delle ricerche di Pisa e del laboratorio di biologia Bio@sns della Scuola normale superiore, in collaborazione con la Vrije Universiteit di Amsterdam. “Utilizzando un modello sperimentale abbiamo dimostrato che la formazione dei ricordi è associata all’aumento del numero di neuroni attivi nella corteccia entorinale, oltre che a una loro maggiore attività. Inoltre, abbiamo potuto verificare che gli stessi neuroni si riattivano durante il recupero del ricordo dell’esperienza specifica, mentre il loro silenziamento inibisce la capacità di richiamare il ricordo stesso”, dichiarano Francesca Tozzi e Stefano Guglielmo del laboratorio di biologia Bio@sns della Scuola Normale Superiore di Pisa. “I risultati indicano che la corteccia entorinale laterale gioca un ruolo cruciale nel circuito cerebrale responsabile della memoria della nostra vita, della formazione e nel recupero dei ricordi, o engrammi, legati alle esperienze personali. Il deterioramento della memoria episodica è uno dei primi segnali di malattie neurodegenerative come l’Alzheimer ed è spesso accompagnato da alterazioni nella funzionalità di questa area cerebrale. Conoscere i processi neurobiologici che sono alla base della formazione e del recupero dei ricordi potrà fornire nuovi elementi utili per contrastare lo sviluppo di queste malattie, impattando positivamente sulla nostra salute”, conclude Nicola Origlia del Cnr-In, coordinatore del gruppo di ricerca. (9colonne)


(© 9Colonne - citare la fonte)