“Sono passati 81 anni, ma è ancora attuale il nostro dovere di conservare la memoria della tragedia e dello spirito di umanità e solidarietà dei molti civili greci che assistettero i pochi superstiti e contribuirono al recupero e alla sepoltura dei caduti”. Così l’ambasciatore d’Italia ad Atene Paolo Cuculi ha ricordato i caduti nel naufragio dell’Oria del febbraio 1944 in una cerimonia che si è svolta alla presenza di autorità militari e civili italiane e greche, tra cui i sindaci di sei Comuni italiani di provenienza di molte delle vittime, presso il monumento eretto nel 2014 al chilometro 60 della strada costiera Atene-Sounion di fronte all'isolotto di Patroklos, dove avvenne il naufragio. Il piroscafo Oria, diretto al Pireo, trasportava oltre 4.100 soldati italiani, internati militari che si erano rifiutati di collaborare con il nazismo e di aderire alla Repubblica Sociale dopo l’armistizio dell'8 settembre 1943 e destinati ai campi di concentramento in Germania. Durante una tempesta, il piroscafo si incagliò sugli scogli sommersi nei pressi dell’isolotto di Patroclo e affondò rapidamente. Si salvarono solo poche decine di persone.
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