Al via oggi al Palais des Ambassadeurs di Menton, in Francia, la 16esima edizione dell’International Catholic Film Festival “Mirabile Dictu”, dedicata al tema della speranza e della redenzione, filo conduttore di tutte le opere finaliste. Ideato nel 2010 dalla regista e produttrice Liana Marabini per dare spazio ai produttori e ai registi di film, documentari, docu-fiction, serie tv, cortometraggi e programmi che promuovono valori morali universali e modelli positivi, il festival è nato sotto l’Alto Patronato del Pontificio Consiglio per la cultura, oggi Dicastero per la cultura e l’educazione. Una edizione da record quella che inizia oggi, con 3.284 opere candidate da cui sono stati selezionati i film finalisti, che provengono da 10 paesi diversi: Brasile, Bulgaria, Croazia, Filippine, Iran, Italia, Stati Uniti, Uganda, Ungheria, Uzbekistan. Ai vincitori decretati dalla giuria internazionale - presieduta dalla principessa e attrice Maria Pia Ruspoli, e composta dall’attore Rupert Wynne-James, dal giornalista Luca Caruso, dal produttore Geoffrey d’Adhémar e dallo sceneggiatore Elliott Harper - sarà assegnato il Pesce d’argento, ispirato al primo simbolo cristiano, nel corso della cerimonia di premiazione che si svolgerà il 13 febbraio. I film finalisti sono: Miglior Cortometraggio - “Ninò” di Michele Li Volsi (Italia), “The Saraban” di Hamed Nobari (Iran), “Anniversary” di Kristóf Szalay (Ungheria); Miglior Documentario - “I Hope for Heaven” di Daniele Pignatelli (Italia), “Dia de Romaria” di Lívia Rojas (Brasile), “The Dying of the Light” di Ivan Perić e Álvaro Congosto (Croazia); Miglior Film - “The End of the River” di Vasil Stepanov Barkov (Bulgaria), “Aydinlar” di Muzaffarkhon Erkinov e Muzaffar Karabayev (Uzbekistan), “Cries from the Cotton Fields” di Larry Foley ed Ed Eaves (Usa); Miglior Regista - Nisha Kalema per “Makula” (Uganda), Alexandre Machafer per “Jorge da Capadócia” (Brasile), José Lorenzo Diokno per “Gomburza” (Filippine); Premio della Capax Dei Foundation per l’evangelizzazione a “The Jews of Lackenbach” di Norbert Blecha.
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