“Un dazio del 200% sulle esportazioni di vino negli Stati Uniti significherebbe il blocco totale delle vendite Oltreoceano e metterebbe in ginocchio le aziende produttrici, che con i magazzini pieni sarebbero costrette a fermare la produzione e a ricorrere alla cassa integrazione per i dipendenti”. A scriverlo è il presidente del Consorzio Vino Chianti, Giovanni Busi, in una lettera indirizzata al ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, al ministro degli Esteri Antonio Tajani e al ministro delle Imprese e del made in Italy Adolfo Urso. L’allarme del Consorzio riguarda l’annunciato dazio del 200% sulle bevande alcoliche europee, tra cui il vino, che il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha dichiarato di voler introdurre. “La nostra denominazione – prosegue Busi nella lettera – esporta ogni anno negli Usa circa il 25% della produzione” ma “se questo dazio venisse applicato, i nostri produttori non sarebbero più in grado di competere e il danno sarebbe incalcolabile”, prosegue il presidente del Consorzio chiedendo al governo e all’Ue un intervento immediato “per tutelare un settore che rappresenta un’eccellenza del made in Italy e un pilastro della nostra economia”.
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