Le foreste di pino nero (Pinus nigra), anche quando si trovano al di fuori del loro areale naturale, possono sostenere livelli di biodiversità vegetale simili a quelli riscontrati nelle foreste native. È quanto emerge da uno studio pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica Global Ecology and Biogeography, frutto di una collaborazione internazionale di 22 università e centri di ricerca e coordinata dall’Università di Siena, nell’ambito delle attività del National Biodiversity Future Center (NBFC). Lo studio ha preso in esame oltre 1360 foreste di pino nero in tutta Europa, confrontando quelle situate all'interno del loro areale nativo con quelle al di fuori, spesso frutto di rimboschimenti o piantagioni. I ricercatori hanno scoperto che le condizioni ambientali locali – come la fertilità del suolo e l’umidità, inclusa quella derivante dalle precipitazioni – sono fattori chiave nel determinare la composizione della vegetazione, più ancora dell’origine geografica del pino.
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