Ha preso il via, in queste ore, la macchina organizzativa della mobilità del personale scolastico: si è partiti con la “pratica” più complessa, quella riguardante circa 200mila insegnanti di ruolo, quindi uno su quattro. Per presentare la domanda di mobilità, sia trasferimento che passaggio di cattedra e ruolo, tramite il portale Miur Istanze on line, è stato fissato il termine del 26 aprile. Poi si passerà al resto del personale scolastico. La rivista specializzata Orizzonte Scuola ha riassunto la diversa tempistica: il personale educativo potrà presentare domanda dal 3 al 28 maggio; il personale Ata dal 23 aprile al 14 maggio. È stata anche fissata la pubblicazione dei movimenti: Scuola dell’Infanzia, 8 giugno; Scuola Primaria, 30 maggio; Scuola secondaria I grado, 25 giugno; Scuola secondaria II grado, 10 luglio; Personale educativo, 10 luglio; Personale Ata, 16 luglio; per il personale richiedente mobilità professionale verso i licei musicali la pubblicazione è prevista per il 28 maggio. Fissata anche la comunicazione delle domane al Sidi, il “cervellone” informatico del Miur, da parte dei singoli istituti: Scuola dell’Infanzia e Primaria 11 maggio; secondaria I grado, 5 giugno; secondaria II grado, personale educativo e Ata 22 giugno. All’interno delle 15 preferenze esprimibili, sarà possibile chiedere fino a 5 scuole di uno stesso ambito o di ambiti differenti. È stata confermata anche la deroga al vincolo triennale di permanenza nella provincia di titolarità e nella scuola in cui si è ricevuto l’incarico triennale, per cui tutti i docenti, compresi i neo assunti (l’1 settembre 2017), potranno presentare domanda di mobilità sia provinciale che interprovinciale. Anche quest’anno, la mobilità avverrà in due fasi: provinciale e interprovinciale. Per quel che riguarda le modalità di formazione dei punteggi, decisivi ai fini dell’assegnazione del trasferimento o del passaggio, laddove vi siano i posti vacanti della classe di concorso richiesta, sono rimaste di fatto invariate le norme contrattuali dell'anno scorso: quindi, rimangono in piedi i rilievi dei tribunali del lavoro riguardanti una serie di quelle disposizioni. Il sindacato Anief, pertanto, ripropone i ricorsi. (5 apr - red)
(© 9Colonne - citare la fonte)