Doveva essere il Festival dell'Economia senza politici (100 eventi in 4 giorni con i massimi esperti provenienti dall'estero e non solo) visto che ha preso il via a Trento giovedì 31 maggio mentre l'Italia ancora non aveva un governo (solo in serata l'esecutivo Lega- 5Stelle avrebbe definitivamente preso il via). Eppure la politica ha fatto tappa nella città dello scoiattolo, simbolo del Festival. Se grande assente all'edizione 2018 del Festival è stato infatti il nuovo ministro dell'Economia, ad occupare la scena quest'anno è stata una schiera di ex ministri. Da Elsa Fornero (ministro del lavoro e delle politiche sociali con delega alle pari opportunità con il Governo guidato da Mario Monti) a Enrico Giovannini (ministro del lavoro e delle politiche sociali del Governo Letta) passando per Maria Chiara Carrozza (ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca anche lei nel Governo Letta) fino a Francesco Profumo (ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca del Governo Monti ). Aveva avuto a che fare con il Governo Letta (nel novembre 2013 è stato nominato commissario straordinario per la revisione della spesa pubblica) anche Carlo Cottarelli che a Trento venerdì è stato accolto come una star. Solo qualche ora prima l'economista si trovava al Quirinale visto che per poco tempo ha vestito i panni di premier incaricato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
ROSSI (TRENTO): POCA POLITICA MA TEMI VERI Pochi politici al Festival di Trento? Poco male. "Il Festival quest'anno ha visto la presenza di meno politici. Siamo rimasti così sui contenuti veri del Festival - ha detto a 9colonne il presidente della Provincia autonoma di Trento Ugo Rossi - siamo stati magari un po' meno sull'attualità ma è stato lo stesso positivo perché dal Festival sono nate idee e progetti davvero molto interessanti". Rossi è poi tornato sul tema dell'edizione di quest'anno "Lavoro e Tecnologia: "Un argomento di grande attinenza per lo sviluppo futuro della nostra società e chiaramente un tema aperto. Coniugare tecnologia e lavoro in modo virtuoso non è semplice ma abbiamo scoperto che è possibile ad una condizione: che sia l'uomo a padroneggiare e gestire questo processo".
COTTARELLI: CANDIDARMI? ANCORA NON LO SO "È un' ottima notizia per me che io sia qui, è un'ottima notizia per l’Italia il governo politico” ha detto Carlo Cottarelli arrivando venerdì al Festival dell’Economia di Trento. "Se mi candido alle prossime elezioni? C'è tempo per pensarci" ha aggiunto Cottarelli rispondendo a una domanda del pubblico che lo attendeva alla facoltà di Lettere."Non lo so, per fare il politico ci vuole uno stomaco che io non ho. Ho ancora tempo per pensare se mi candido. . . tanto le elezioni saranno tra 5 anni no? C'e tempo".
FORNERO: COSA DIREI A DI MAIO? LAVORA Al Festival dell’Economia di Trento Elsa Fornero è arrivata, venerdì, in veste di relatrice (all’incontro “Donne che pensano i robot e disegnano l’economia”) e per parlare del suo libro (“Chi ha paura delle riforme” edito dalla casa editrice Egea Bocconi). Ma è ovvio che all'ex ministro del Lavoro con delega alle pari opportunità, carica ricoperta durante il governo dei tecnici guidato da Mario Monti, si è chiesto un commento sul Governo Conte, sulla tanto discussa riforma che porta il suo nome, sul futuro del Paese. E l’economista non si è risparmiata. Lasciandosi anche andare a una battuta: “Cosa direi a Di Maio? Solo una cosa, lavora”. "Un atteggiamento brutto nel nostro paese è quello di negare che qualcosa è stato fatto in precedenza. Invece qualcosa è stato messo in piedi con il sacrificio degli italiani. Quel qualcosa che si e' fatto ora rischia di essere perso. Non è una buona politica quella che promette a suon di debito" ha detto la professoressa al Festival. "L’abrogazione – ha detto Fornero parlando con i giornalisti - è un atto molto costoso e impegnativo. I costi economici e sociali di un’abrogazione di una legge sono proibitivi”. “Ai cittadini allora va fatta una domanda: siete davvero convinti che vogliamo ripristinare le cosiddette pensioni di anzianità?” “Non basta amare il popolo per trovare le risorse - ha aggiunto - Certo, ci vuole l’amore per il popolo ma anche la capacità di leggere i vincoli del sistema economico. Ed è estremamente importante che i cittadini lo capiscano”.
GIOVANNINI: ATTENZIONE A INCLUSIONE CITTADINANZA "Un reddito d'inclusione - da non confondere con il reddito di cittadinanza - per permettere alle persone di ripartire". Ecco cosa avrebbe fatto Enrico Giovannini, già ministro del Lavoro nel governo Letta, se fosse stato chiamato a entrare in un governo tecnico. "Il reddito d'inclusione non è altro che il sostegno per l'inclusione attiva che facemmo quando ero ministro ed è sbagliato pensare che quella misura sia unicamente una misura contro la povertà", ha detto Giovannini intervenendo al Festival dell'Economia di Trento.
PROFUMO: MODELLO TRENTINO REPLICABILE Anche il fronte istruzione e ricerca era rappresentato da due "ex". Francesco Profumo (ministro nel governo Monti), oggi presidente della Fondazione Bruno Kessler, è intervenuto in un incontro sul trasferimento tecnologico e lo sviluppo del sistema imprenditoriale, lanciato da Hit - Hub Innovazione Trentino, che ha l’obiettivo di promuovere e valorizzare il sistema della ricerca trentino per favorire lo sviluppo dell’economia locale. "E' una realtà di grande interesse per il nostro Paese - ha detto a 9Colonne Profumo -. I suoi soci sono i generatori di conoscenza: l'Università di Trento, la Fondazione Bruno Kessler, la Fondazione Edmund Mach e Trentino Sviluppo". Un insieme di soggetti "molto interessanti" che oggi a Trento hanno animato un "dibattito concreto - ha continuato Profumo - partito dalla conoscenza e da come può essere aumentata in termini di valore e di quantità, e quali possono essere gli strumenti affinché questo si traduca in creazione d'impresa e di posti di lavoro". Secondo Profumo "il modello trentino è certamente scalabile e replicabile nel nostro Paese. Noi siamo disponibili a parlarne e a presentarlo". L'evento ha riunito gli attori del sistema della ricerca e dell’innovazione del Trentino per dialogare sulla rilevanza sempre maggiore che il trasferimento tecnologico avanzato rappresenta per lo sviluppo economico del territorio e la creazione di nuove idee e nuovi modi di fare impresa.
CARROZZA: COMPITO DELLO STATO INVESTIRE IN RICERCA - Secono Maria Chiara Carrozza (ministro nell'esecutivo Letta) "l'intelligenza artificiale rappresenta il futuro della quarta rivoluzione industriale. Lo Stato non può governare l'esito finale del processo di trasferimento tecnologico ma sicuramente può e deve investire in ricerca. Il programma industria 4.0 è una dimostrazione che i governi credono che queste tecnologie saranno le tecnologie abilitanti nel prossimo futuro". (Gil / Sip 3 giu)