Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

Nasce l'Agenzia
maieutica
letteraria

Libri
Ogni settimana uno scaffale diverso, ogni settimana sarà come entrare in una libreria virtuale per sfogliare un volume di cui si è sentito parlare o che incuriosisce. Lo "Speciale libri" illustra le novità delle principali case editrici nazionali e degli autori più amati, senza perdere di vista scrittori emergenti e realtà indipendenti. I generi spaziano dai saggi ai romanzi, dalle inchieste giornalistiche, alla storia e alle biografie.

Nasce l'Agenzia <br> maieutica <br> letteraria

NASCE L’AGENZIA MAIEUTICA LETTERARIA

 

Dall’esperienza di tre scrittori – Giada Trebeschi, Divier Nelli e Mariano Sabatini – nasce una nuova agenzia di servizi editoriali che, almeno nella fase iniziale, non si prefigge di rappresentare gli autori presso i maggiori editori ma di individuare gli scrittori (aspiranti, esordienti o già affermati), aiutarli a perfezionare e poi a rendere visibile il loro libro, romanzo o saggio che sia. Per uno scrittore è molto importante avere una valutazione professionale del proprio testo, per verificarne in modo costruttivo il valore letterario ed editoriale, per comprenderne potenzialità e margini di miglioramento o per decidere se intervenire con un editing professionale. Il servizio coaching della AML offre agli autori che vogliano sviluppare un progetto editoriale sin dalle sue fasi iniziali un confronto “maieutico” con un tutor che stimoli il processo creativo, aiuti a seguire il tracciato narrativo ed estragga da lui le specifiche capacità creative e artistiche. Il servizio è tagliato su misura per l'autore che discuterà le modalità, i tempi e i costi direttamente con il coach incaricato di seguirlo nell'allenamento narrativo.

La AML offre agli autori, come pure agli editori, una gamma ampia di competenze avvalendosi di professionisti di grande esperienza, che da anni lavorano ai livelli più alti del settore editoriale e della comunicazione. Ovvero: lettura e valutazione di dattiloscritti, editing professionale, traduzioni, coaching comunicativo e public speaking, attività di ufficio stampa. L'editing, in particolare, rappresenta il fondamentale confronto con professionisti che, analizzando il testo con la necessaria distanza emotiva e con gli strumenti critici adatti, porta gli autori a rifinire e migliorare senza imposizioni il proprio lavoro, in modo da presentare alle case editrici un'opera ben tornita e al meglio delle potenzialità. Divier Nelli è nato a Viareggio e vive nel Chianti; scrittore, editor, consulente editoriale e docente di narrazione, ha diretto i Gialli Rusconi, collaborato e pubblicato romanzi e decine di racconti con alcune delle più importanti case editrici italiane, riguardo al lavoro di editing spiega: “Poiché non tutti i testi hanno bisogno dello stesso lavoro di rifinitura, a seconda delle necessità di ognuno, proponiamo tre opzioni di editing: ‘piuma’ (per testi già ben scritti e strutturati, che hanno solo bisogno di una messa a punto); ‘medio’ (per testi che presentano lacune dal punto di vista strutturale e stilistico) e ‘massimo’ (testi ancora lontani dagli standard editoriali richiesti, che necessitano di una completa e approfondita revisione)”. Giada Trebeschi, bolognese, vive in Germania (due lauree, un dottorato in Storia, è inserita nell’anagrafe degli storici per la Storia Moderna), e suoi romanzi sono pluripremiati e tradotti in varie lingue, aggiunge:”Il romanzo storico sembra essere tornato di gran moda, e ricordiamo che i due libri di maggior successo in Italia sono storici: Il nome della rosa e I promessi sposi. Ma scrivere un romanzo storico non significa semplicemente ambientare il racconto in un periodo “altro”. Bisogna rendere la Storia personaggio, parte integrante del racconto e per farlo servono i mezzi e le competenze giuste che noi possiamo offrire”. Ma a che cosa serve scrivere un libro se nessuno lo sa o se si perde fra la moltitudine di libri che ogni giorno si riversano sui banconi delle librerie e sulle piattaforme online? “Fondamentale, allora, è cercare la massima visibilità possibile e ci si può riuscire solo con una buona, professionale e mirata attività di comunicazione. Alla AML offriamo l'opportunità di avere un ufficio stampa dedicato e qualificato che lavori in sinergia con l'autore, già pubblicato e non da editori a pagamento, per conquistare l'attenzione necessaria su stampa nazionale, web, radio e televisioni tramite interviste, recensioni e citazioni. E poiché ogni scrittore ha messaggi e esigenze diverse, per ciascuno troveremo di volta in volta i percorsi più efficaci” dichiara Sabatini, romano, giornalista professionista che dagli anni Novanta ha scritto di cultura e spettacoli sui maggiori quotidiani, periodici e per il web. È stato autore per la Rai, Tmc e altri network nazionali, sui quali continua a essere presente come commentatore. E ha pubblicato diversi libri, tra cui due romanzi pluripremiati e tradotti all’estero per Salani. La Aml potrà essere presente nell’ambito dei festival, saloni o rassegne letterari anche con il servizio di interpretariato simultaneo per autori stranieri. “Fare da interprete agli autori che parlano del loro libro – chiarisce Trebeschi - non significa semplicemente riportare quello che dicono dalla lingua straniera all'italiano o viceversa ma ri-raccontare la passione e i significati più profondi che li hanno spinti a scrivere. Tener conto non solo delle parole ma della personalità dello scrittore, delle modalità del racconto, del libro di cui si parla, del significato più profondo del messaggio e della comunicazione non verbale in una resa interpretativo-recitata agile e veloce”. Scrivere non è un mestiere ma una vocazione all’infelicità, sosteneva George Simenon, smentendo questo gigante della letteratura noi tenteremo di portare un po’ di felicità, o almeno di serenità, in questo lavoro.

 

 

 

 

 

VERONICA VITALE ESCE CON “INSIDE THE OUTSIDER”

 

“Inside the outsider” è il titolo del nuovo progetto discografico ed editoriale di Veronica Vitale, giovane cantautrice, compositrice e pianista di origini napoletane. Una confezione speciale (Dino Vitola editore) che prevede Libro e CD fisico insieme, un disco di matrice futurista e di produzione statunitense. Un testo dedicato all’artista indipendente e alle regole del music business. Un #Diariodibordo dal linguaggio liquido in cui provare a trovare la mappa per raggiungere un’isola dove il tesoro è la nostra felicità. “Questo diario – spiega l’autrice - non racconta della vincitrice di un talent show, e nemmeno della figlia d’arte o dell’erede di una persona famosa, non ho mai firmato con una Major, e non sono stata la donna di nessun uomo influente, questo è il diario di bordo di un outsider, uno di quelli che si scrivono giorno dopo giorno, anno dopo anno, mentre ti rimbocchi le maniche, con un morso allo stomaco, in fila ad aspettare il tuo turno sulla lunga strada verso la felicità. La mia è una storia in cui improbabili eventi conducono ad un lieto fine, di un percorso fatto di passettini e gavetta. Dall’Estero all’Italia. Ho cercato di raccontare alcune parti di una storia, la mia, in cui -indipendentemente dal proprio contesto- chiunque dovesse leggerla possa percepire l'idea di una lotta (anche interiore) per liberarsi, per uscire da situazioni disastrose e arrivare alla libertà. La vita degli artisti nasce più o meno così, occasioni perdute ed incontri fortunati, facendo buon viso al cattivo tempo, e ricominciando, ogni volta da capo”.

 

 

 

 

VIAGGIO NEL LIMBO DELLE PROVINCE ITALIANE ABOLITE A METÀ

 

Lo scorso 31 ottobre si sono svolte in sessantuno province italiane, distribuite in quindici regioni, le elezioni per il rinnovo dei presidenti e dei consigli provinciali. In passato, una tornata del genere sarebbe stata momento di verifica politica ed elettorale per partiti e coalizioni di governo o di opposizione. Oggi, invece, pochi italiani erano a conoscenza di questo appuntamento e pochi media ne hanno dato conto. Questo perché, a rinnovare dette cariche, sono stati non più i cittadini, ma esclusivamente sindaci e consiglieri comunali dei relativi territori in una elezione indiretta, come stabilito della legge n. 56/2014: la legge Delrio. Una legge che ha modificato assetto e sistema in vista di un’auspicata e definitiva totale abolizione, che era arrivata con la riforma costituzionale della scorsa legislatura e che, invece, il referendum del quattro dicembre 2016 ha sonoramente bocciato. Così le province rimangono oggi in un limbo bizzarro, come enti di secondo livello molto utili nel territorio e nella tenuta della rete degli enti locali, ma bistrattate dalla politica e dalla contraddittoria vulgata populista che le dipinge come una sorta di Cenerentola delle istituzioni. In questo articolato contesto, provano ad orientarci Andrea Volpi e Daniele Di Mario, che hanno scritto un bel libro, uscito a fine settembre scorso, dal titolo “Provincia italiana. Dal flop della legge Delrio a un vero riordino degli enti locali” (Eclettica, 2018, 186 pagine, 15,00 euro). Un volume che prova a ordinare questa complessa materia dopo i primi risultati pratici della legge Delrio e la bocciatura della riforma costituzionale fortemente voluta proprio dall’ex ministro renziano. Lo studio si apre con l’analisi delle criticità della riforma delle province e continua, con onestà intellettuale, con la soggettiva descrizione degli aspetti validi che pure questa riforma si porta appresso. Così il volume finisce per diventare un bilancio dell’applicazione pratica della legge Delrio, soprattutto nelle province e città metropolitane, che sono poi quelle oggetto di pesanti tagli di fondi e impoverimento di competenze. Il libro, però, non manca di una parte propositiva nella quale gli autori avanzano la propria proposta non solo di riordino di questi enti ma, a loro giudizio, persino di rilancio.

 

 

VIVERE LA VITA COME SCONFINARE NELL’OPERA DI DONATELLA FERRARIO

 

Un confine indica un limite. E ogni limite suscita due reazioni opposte: accettarlo e fermarsi, oppure sfidarlo e superarlo. Sia esso un limite fisico o culturale, una frontiera o un muro, un filo spinato. Si presenti come attraversamento legale e consentito o vietato e clandestino. La reazione al confine è soggettiva e dipende da fattori intrinseci: inclinazioni caratteriali e sostrato culturale. Oppure da fattori estrinseci: condizioni economiche, politiche o climatiche. In questo contesto culturale e nel ritorno d’attualità del tema dei confini e dei movimenti umani ormai divenuti questione mondiale, lo scorso mese di ottobre è arrivato nelle librerie il libro di Donatella Ferrario, “Sconfinare. Viaggio alla ricerca dell’altro e dell’altrove” (San Paolo edizioni, 2018, 168 pagine, 16,00 euro): un’opera scritta a metà tra il saggio e il racconto e impostata come un “viaggio alla ricerca dell’altro e dell’altrove”, come recita il sottotitolo. Ferrario ha fatto studi filosofici dedicandosi successivamente alle discipline psicologiche e psicoanalitiche e diventando poi giornalista. E questo substrato culturale, il suo attuale lavoro, hanno certamente ispirato e influenzato questa sua ultima opera. Come giornalista, inoltre, collabora con alcuni periodici con articoli e interviste a personaggi del mondo della cultura. E il libro, infatti, raccoglie alcune sue conversazioni con personaggi quali Claudio Magris, Paolo Rumiz, Antonia Arslan, José Tolentino Mendonça, Abraham Yehoshua e diversi altri, con la prefazione scritta da un intellettuale raffinato come Furio Colombo. E finisce per diventare una sorta di diario di incontri, nei quali il tema di discussione è quello del confine, inteso, appunto, come punto di scontro o di incontro, come luogo dell’attraversamento sia fisico che linguistico, culturale, ideologico o generazionale. E tra le pagine il lettore sarà trasportato e affascinato da dialoghi suggestivi sui temi dell’identità, dell’appartenenza, del limite, dove a farla da padrone e da chiave di lettura sono le cose modeste, i sentimenti che hanno condizionato le vite di cui si racconta. Ecco che per l’autrice, infine, vivere la vita diventa come “attraversare la frontiera”.

 

 

 

MEMORIE DA DUE MONDI, STORIA DI STELITA 

 

“Memorie da due mondi” di Daniela David e Manuela Cedarmas (Infinito edizioni) racconta la vita straordinaria di una donna nata in Cile e vissuta nell’Italia fascista, sfuggita, per un funambolico equilibrio della fortuna, ai massacri della dittatura argentina. Narrata come il lascito di memoria di una formidabile novantenne, la biografia ripercorre la nascita di Stelita a Valparaíso, in Cile, l’infanzia nell’Italia del regime tra un collegio di suore e l’altro, l’università a Urbino durante la guerra, il matrimonio in Inghilterra con un soldato polacco, l’approdo nell’Argentina peronista degli anni Cinquanta. Un percorso itinerante che sembra fermarsi nella grande Buenos Aires, ma che sarà squarciato dalla repressione del regime militare. La persecuzione dei sacerdoti terzomondisti e la scomparsa di amici e persone a lei molto vicini la portano a tentare allo stremo una fuga che si rivelerà tanto surreale quanto salvifica, verso, per ironia della sorte, il Cile del dittatore Augusto Pinochet. Lo straniamento vissuto in Cile la condurrà ancora in Italia e poi verso Cuba, Messico, Panama, a vivere insieme a famiglie di esuli argentini, militanti del movimento Montoneros. Mentre in Argentina torna la democrazia, Stelita è di nuovo in Italia, prima di tornare per l’ultima volta dove tutto era cominciato, in Cile. Una storia straordinaria raccontata in punta di penna, omaggio, oltre che alla sua figura anticonvenzionale di donna, ai desaparecidos di tutte le Argentine. Daniela Carloni David è nata nel 1968 a Milano, dove vive e lavora, occupandosi di attività nel mondo dell’Information Technology in una grande azienda. Negli ultimi anni si è appassionata alla diffusione di metodi di lavoro “agile”, un approccio innovativo basato sulla collaborazione tra le persone. Per molti anni è stata attivista di Amnesty International, dove ha coltivato il continuo sguardo sull’altro. Più di tutto è una lettrice, con il pallino del potere salvifico della scrittura. Non fatevi ingannare dal doppio cognome, non è nobile. Manuela Cedarmas (Cividale del Friuli, 1975) ha studiato prima a Milano presso l’Università Bocconi e poi a Londra presso la London School of Economics specializzandosi in studi econometrici e di economia dello sviluppo. Attualmente è dirigente presso una società finanziaria e si occupa in particolare di mercati emergenti e investimenti responsabili. È appassionata di viaggi e culture lontane ma rimane orgogliosa delle proprie origini friulane. È stata volontaria in Amnesty International e ha fatto parte della Commissione Azioni Nazionali e del Dipartimento Diritti Economici e Sociali. Vive a Milano con il marito e i figli.

 

 

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