Tokyo – L’intesa di libero scambio con il Giappone apre nuove opportunità di crescita per l’export, con l’eliminazione dei dazi sull’85% dei prodotti destinati al mercato nipponico, ampliando le possibilità di creare ricchezza attraverso il cibo Made in Italy. Lo ha confermato il presidente nazionale Cia, Dino Scanavino, sull’accordo di partenariato economico tra Unione europea e Giappone (JEFTA), che entra in vigore oggi primo febbraio. Il Giappone rappresenta il sesto partner commerciale per l’Italia fuori dai confini Ue. Già dal 2017 le esportazioni agroalimentari italiane verso il Paese del Sol Levante hanno raggiunto un valore di 1,4 miliardi di euro, con una crescita del 42% in un anno - ricorda l’Ufficio Studi Cia - Subito dopo il tabacco, che per via di importanti accordi di manifattura è la prima voce del nostro export di settore in Giappone (546 milioni), gli altri prodotti più apprezzati sono proprio i cibi e le bevande simbolo del Made in Italy. Al secondo posto, infatti, figura il vino (con 163 milioni di euro di valore), poi l’ortofrutta trasformata (circa 120 milioni), i prodotti a base di carne (quasi 109 milioni), l’olio d’oliva (oltre 106 milioni), i prodotti da forno (87 milioni), il comparto lattiero-caseario (circa 70 milioni). (9colonne)
(© 9Colonne - citare la fonte)




amministrazione