Madrid - C’è una luce che non smette di brillare. E lo fa con gesti semplici, ma pieni di amore e passione, capaci di attraversare qualsiasi distanza. I giffoners restano a casa ma uniti dalla stessa melodia che ogni anno incarna la gioia e l’energia del Festival, tra battiti di mani che si incontrano all’unisono. L'appuntamento - a una decina di giorni dai blocchi che hanno chiamato a un atto di responsabilità, riscrivendo le abitudini di ognuno di noi - non è nelle piazze o nei parchi, ma su balconi, terrazze e finestre. Alle 18.30 di giovedì 19 marzo tutti affacciati, ognuno per sé ma insieme, sulle note del Valzer n.2 di Shostakovich (la sigla del Giffoni Film Festival). E il risultato è una melodia, la stessa per ogni quartiere e città, che attraversa le regioni da Nord a Sud, con panorami e interpretazioni che cambiano a seconda delle longitudini. Un messaggio di speranza che fa eco, fino ad arrivare anche in Polonia, Spagna, Francia, Inghilterra, Macedonia del Nord, Albania, Canada, Svezia, Stati Uniti (solo per citare alcune nazioni che hanno risposto all’appello). Migliaia di stories che sui social hanno saputo commuovere, dando vita e forma a forti emozioni. I video andranno a comporre un racconto audiovisivo che verrà presentato, durante la 50esima edizione del Giffoni Film Festival, per rivivere insieme uno dei momenti più intensi della nostra storia. (9colonne)
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