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direttore Paolo Pagliaro

“SENZA VOLONTARI
COVID PIU’ DOLOROSO”

“SENZA VOLONTARI <BR> COVID PIU’ DOLOROSO”

“Un effetto moltiplicatore’ che crea valore aggiunto per chi sceglie questo percorso. Ma che al contempo crea valore aggiunto per l’intera società di riferimento. Piccoli e grandi gesti quotidiani, ma anche iniziative imprenditoriali a tutela dei più fragili, hanno proprio questo effetto. Penso a chi regala un pasto caldo ai senzatetto, a chi da un call center dona conforto alle persone sole. Ma anche a chi promuove una catena di bed and breakfast interamente gestita da disabili, a chi apre una azienda agricola o un ristorante per offrire una opportunità di vita e di lavoro a tanti giovani”. Così il presidente del Senato Elisabetta Casellati, nel suo intervento a Padova, al Palazzo della Ragione, nell’ambito dell’incontro "Le parole del volontariato", nel corso del quale ha ricevuto il riconoscimento quale “Presidente degli Ambasciatori di Padova, Capitale europea del volontariato” e ha presentato la seconda edizione del Premio al Volontariato che si terrà a Roma, in Senato, il 14 novembre. “In questo, davvero – aggiunge Casellati - Padova si conferma uno straordinario laboratorio civico. Dalle iniziative pioneristiche promosse negli anni ’50 da don Giovanni Nervo, don Giuseppe Pasini o don Luigi Mazzucato, c’è una missione di fondo che accomuna la realtà delle oltre 6mila associazioni della nostra provincia attive nel terzo settore: ed è la dimensione della solidarietà al di fuori di ogni assistenzialismo. Una concezione dell’impegno al supporto dei più fragili che si regge anche sulla capacità di produrre valore economico, di sfruttare le regole del mercato. E allora se Padova può contare su una capillare infrastruttura della solidarietà, lo dobbiamo alla felice interazione tra tutti gli attori del territorio che qui è stata creata. Anche le istituzioni hanno offerto un contributo determinante. Penso in primo luogo alle nostre amministrazioni territoriali. Padova è tra i pochi comuni italiani ad avere istituito una delega assessorile al volontariato. Un segno tangibile di innovazione che conferma una chiara vocazione istituzionale a sostenere e promuovere questa realtà. Penso poi all’Università. Tanti sono stati gli studenti universitari e i dottorandi che hanno sfruttato il periodo del lockdown trascorso a Padova mettendosi a disposizione della comunità per fare compagnia alle persone sole, anche usando le nuove tecnologie; consegnando medicinali e generi di conforto alle famiglie in quarantena; continuando a donare il sangue, nonostante la paura del virus”. “Senza di loro – continua il presidente del Senato - senza le donne e gli uomini che anche nei mesi durissimi della crisi sanitaria hanno continuato ad essere presenti nei quartieri, nelle strutture, nelle abitazioni, ovunque ci fosse bisogno, le conseguenze della pandemia sarebbero state ancora più dolorose. Non hanno solo affiancato lo sforzo dei “camici bianchi”. Sono stati una vera linea di avanguardia tanto più preziosa perché ha saputo cogliere bisogni spesso disattesi. Concludo con un ringraziamento per il riconoscimento che oggi mi tributate quale Presidente degli Ambasciatori di Padova Capitale del Volontariato, che ha per me un valore inestimabile. Innanzitutto perché viene da tutti voi, viene dalla mia città, dal luogo dove ho le mie radici e dove ci sono i miei affetti. E poi perché sottolinea il mio impegno in un settore nel quale credo fortemente e che da sempre mi vede attiva sostenitrice di tutte le iniziative intese a valorizzare il volontariato; il volontariato come prospettiva per il progresso morale e materiale della collettività”. (12 ott / Roc)

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