Pechino – La crisi economica non sembra scalfire la ricerca e la sperimentazione sulle energie rinnovabili. Tra le conferme di questo trend il +231% sull’obiettivo prefissato raggiunto in poche settimane da Verde 21 per la campagna di crowdfunding che ha raccolto circa 500mila euro a sostegno della produzione delle sue “Dynamo machine”: dispositivi che combinano le tecnologie del fotovoltaico e della geotermia ed al contempo garantiscono la bellezza estetica dei pannelli fotovoltaici, solitamente poco curati a livello di design. Le Dynamo machine prodotte dalla società milanese, già titolare di diversi brevetti, presentano una superficie di pannelli solari tridimensionali che cattura molta più energia rispetto ad una piana in quanto assorbe la potenza del sole in tutto l’arco della giornata. Un pannello fotovoltaico “italian style”, che richiama il design dei solidi platonici, in grado di dare efficienza energetica ed arricchire anche l’arredo urbano. Si tratta di vere e proprie “installazioni” che possono anche essere usate per veicolare messaggi di sostenibilità ed integrare lo sharing dei veicoli elettrici e servizi di mobilità alternativa. Verde 21 è nata all’inizio nel 2013 per mano di Amerigo Della Pina, professore di ingegneria energetica al Politecnico di Torino, Marco Simonetti e Simone Olivetti, attuale direttore finanziario. Alla fine del 2017 è andata in porto la prima campagna di equity crowdfunding, con l’installazione di alcune macchine in vari punti d’Italia. Ora che il prodotto è stato ottimizzato, la nuova campagna farà da volano alla commercializzazione su scala nazionale inizialmente grazie all’azienda Gualini i cui vetri, realizzati con il classico silicio monocristallino, vengono prodotti in Cina e assemblati a Bergamo. In vista anche lo sbarco all’estero, tra Europa, Usa, Cina, India e altri mercati minori. “Siamo già attrezzati per la commercializzazione all’estero, dove abbiamo già la nostra rete di fornitori”, sottolinea Della Pina. L’azienda, che gode dello status di Pmi innovativa, profila agli investitori una exit su un arco temporale di 5 anni. “Nei nostri piani lo sbocco finale avverrà con la quotazione in Borsa - conclude il presidente di Verde 21 -. Non abbiamo ancora deciso se in Italia o all’estero, ma sicuramente sarà in Europa”. (9colonne)
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