Bruxelles – “L'Unione europea dovrebbe incoraggiare e sostenere un Forum di dialogo sulle donne afghane, consentendo alle donne afghane di far sentire la propria voce e di rimanere visibili”. E’ questo l’invito di Anna Cinzia Bonfrisco, europarlamentare della Lega, che ha partecipato alla due giorni organizzata al Parlamento europeo, a Bruxelles, dal titolo "Afghan Women Days". La conferenza di alto livello, che si chiude oggi pomeriggio, è stata l’occasione per dare risalto alla drammatica situazione delle donne in Afghanistan. Secondo Bonfrisco, la nascita di una “piattaforma permanente, per le donne afgane e per tutti noi” dovrebbe essere “la contromisura più urgente contro le azioni e la mentalità dei talebani contro le donne”. L’esponente della Lega, che segue con attenzione il tema in quanto componente della commissione Affari Esteri, della sottocommissione per la Sicurezza e la Difesa e della delegazione per le relazioni con l'Assemblea parlamentare della Nato dell’Eurocamera, ha quindi proposto di “istituzionalizzare l'evento per mantenere visibile il dibattito, in modo che nessuno dimentichi ciò che le donne afgane hanno realizzato negli ultimi 20 anni, mentre erano protette dalla presenza delle forze internazionali”. Evento al quale hanno preso parte molti eurodeputati, diverse donne afgane finaliste del Premio Sacharov 2021, oltre a rappresentanti della Commissione UE, dell’Onu e varie organizzazioni internazionali, e con una avvocatura di Angelina Jolie. “Immagino che ciò che manca in Afghanistan sia una Carta sociale delle donne che garantisca i diritti sociali ed economici fondamentali, i diritti civili e politici per le donne e le ragazze”, ha aggiunto Bonfrisco, che era in compagnia di Sakinah Hosseini, membro del Consiglio provinciale di Herat e protagonista attiva di molti progetti dedicati proprio alle donne afgane. “Ho chiesto alle eurodeputate presenti a questo appuntamento – ha detto la Hosseini – di non lasciare il popolo afgano da solo. Siamo lontani dal nostro Paese e questo esilio è molto doloroso, per tutti noi. E la situazione può migliorare solo grazie alla collaborazione internazionale delle istituzioni”. (red - 2 feb)
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