di Paolo Pagliaro
Le società Iberdrola, multinazionale spagnola dell’energia attiva anche in Italia, dice nelle sue pubblicità che l’energia venduta proviene esclusivamente da fonti rinnovabili. Poi però comunica ai clienti che a causa del caro gas non può più fornire elettricità al prezzo stabilito nel contratto. Ma se l’energia viene dal sole o dal vento non si capisce perché con l’aumento del gas debba costare di più, ragion per cui l’Autorità antitrust oggi accusa Iberdrola di fornire informazioni ingannevoli.
La stessa contestazione, per le stesse ragioni, viene rivolta alla società trentina Dolomiti, che ha aumentato i prezzi pur fornendo anch’essa energia al 100% green.
L'Autorità garante della concorrenza e del mercato ha aperto un’istruttoria anche nei confronti di altre due società – E.ON e Iren. e ha chiesto informazioni ad altre 25 imprese, compresi alcuni dei marchi più importanti nel mercato dell’energia. L’indagine riguarda possibili violazioni del decreto Aiuti Bis, che aveva vietato le modifiche unilaterali dei contratti fino all’aprile 2023.
L’iniziativa dell’Antitrust arriva all’indomani della prima assemblea nazionale delle Associazioni dei consumatori, a cui hanno partecipato oltre 4.000 persone, con i sindacati e tutte le sigle più rappresentative del mondo produttivo concordi nella richiesta di misure urgenti contro i rincari dell’energia: sospensione dei distacchi per morosità, rateizzazione delle bollette garantita dallo Stato, un divieto più stringente alle modifiche contrattuali decise unilateralmente dalle aziende fornitrici.
L’energia, come si sa, è in un regime di mercato libero, ma ora, nella stagione della guerra e degli extra profitti, è inevitabile che a questa libertà si mettano dei limiti.