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Dietro la foto
Meloni-Macron

di Paolo Pagliaro

Meloni che posa sorridente accanto a Macron è un’immagine surreale, se si pensa a tutto ciò che è stato detto e fatto fino a ieri. Ma è anche assolutamente realistica, aderente a quella nuova realtà che le elezioni del 25 settembre ci hanno consegnato. E’ l’annuncio di una stagione politica imprevedibile, che potrebbe riservare spettacolari cambi di scena.
Dopo anni trascorsi a cavalcare ogni forma di disagio sociale – fosse contro i vaccini o contro le gare per le concessioni balneari, contro l’euro o contro i poteri forti, contro la Germania pronta a invadere economicamente l’Italia o contro i migranti pronti a invaderla e basta, contro Soros e contro Mahmood, contro il lockdown e contro le tasse - dopo una vita passata insomma a soffiare sul fuoco, il nuovo establishment chiede ora di non essere ripagato con la stessa moneta.
Probabilmente sarà accontentato, un po’ perché è nell’interesse di tutti e un po’ perché per soffiare sul fuoco occorre del fiato.
La nuova padrona d’Italia resta ovviamente quella che la sua storia ci consegna. Ma come fa notare Susanna Turco in un libro che Piemme sta per pubblicare con il titolo “Re Giorgia”, nel discorso pronunciato la sera della vittoria Meloni non cita Tolkien, non cita Almirante, non cita Prezzolini e neppure Ernst Junger, ma cita San Francesco.
Giorgia Meloni è una specie di Giano Bifronte, perfettamente in bilico tra il suo passato e il suo futuro. E oggi vederla sorridente accanto all’ex nemico Macron. in nome della Realpolitik, ci parla poco del passato e molto del futuro, almeno così si spera.

(© 9Colonne - citare la fonte)