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“La porta per l’Inferno” di Michael Cavalieri arriva in Sicilia

Teatro
Dai palchi più prestigiosi agli spettacoli di provincia, lo "Speciale teatro" presenta ogni settimana le novità in cartellone in giro per l'Italia. Tra classici della commedia e della tragedia, opere, One man show, cabaret e "prime", le rappresentazioni teatrali vengono anticipate attraverso una descrizione sintetica dello spettacolo, della sua scenografia e dei suoi autori e interpreti, oltre a un piccolo vademecum con le date e gli orari.

“La porta per l’Inferno” di Michael Cavalieri arriva in Sicilia

Il regista siculo - americano Michael Cavalieri noto a livello internazionale per il film “The Next Karate Kid” del 1994, torna nella sua Sicilia per presentare, domenica 4 dicembre, presso il Teatro Garibaldi di Piazza Armerina, riaperto per l’occasione dopo due anni di restauro, il suo nuovo lungometraggio “La porta per l’Inferno”. Un viaggio lungo le zone minerarie del territorio siciliano, che racconta la vita e la sofferenza degli uomini e soprattutto dei “carusi’’ nelle miniere di zolfo. Viene ricostruita una storia densa di umanità, duro lavoro e speranza che hanno segnato l’esperienza di migliaia di persone e il destino di intere comunità cittadine. Ancora una volta Michael Cavalieri dimostra l’amore per la sua famiglia e le sue origini in questa nuova produzione che ha già ottenuto un premio a Chicago e a New York dalla Columbus Citizen Foundation. La presentazione a Piazza Armerina ha un valore particolarmente rilevante in quanto la città patrimonio dell’Unesco è legata profondamente alla miniera di zolfo di Floristella, sita tra i comuni di Piazza Armerina e Valguarnera Caropepe. Realtà economica e sociale strategica, che nello scorso secolo ha dato lavoro alla gran parte dei minatori piazzesi e alla quale si intrecciano esperienze delle comunità dell’area.

A ROMA VA IN SCENA IL DRAMMA DI “TORNA FRA NOVE MESI”
Due donne cercano di riemergere, di restare a galla, circondate da un mondo che non può capirle. Nella splendida cornice del Teatro di Documenti di Roma fino all’11 dicembre Evelina Nazzari e Maddalena Recino saranno protagoniste di Torna fra nove mesi, uno spettacolo profondamente emozionante scritto da Evelina Buffa Nazzari per la regia di Angelo Libri. Su una scena coperta di fogli stracciati, stropicciati come la loro vita di madri in perdita, le due protagoniste si affaccendano alla ricerca di un senso che non è più. Rovistando nel passato raccontano i moti del loro dolore, sforzandosi di ipotizzare un futuro. Cercando tra le carte bianche trovano ricordi, oggetti che sembrano formarsi dal nulla. Tutto è carta, fragile, sottile, corruttibile. Nella messa in scena di Angelo Libri non c’è spazio per i sentimentalismi, il dolore arriva graffiante su un letto di rabbia e di sarcasmo. Le due attrici Evelina Nazzari e Maddalena Recino, si muovono nella scena realizzata da Lodovica Cantono Di Ceva, in una dinamicità tipica dei passaggi mentali, entrano ed escono dalla grande cassa fatta di legno e corde realizzando metafore di vita e morte sempre diverse.

I LITIGI DE “LE SORELLASTRE” APPRODANO AL MANZONI DI ROMA
Fino a domenica 18 dicembre va in scena al Teatro Manzoni di Roma Le Sorellastre, una divertente commedia a tema familiare tutta al femminile scritta da Ottavia Bianchi, interpretata da Ottavia Bianchi, Patrizia Ciabatta, Beatrice Gattai e Giulia Santilli, per la regia di Giorgio Latini. La storia narra di quattro sorelle, ormai adulte e lontane da molti anni, che si ritrovano bloccate nella stessa stanza per 24 ore. In palio c’è un’eredità che diventa l’innesco di un vero e proprio gioco al massacro fatto di rappresaglie, antichi rancori e desideri di vendetta mai sopiti. La menzogna e il non detto, i toni paradossali e grotteschi sono il ring su cui i quattro personaggi combattono l’ultima battaglia rimasta in sospeso dall’infanzia. Il ritmo è brillantissimo; i colpi di scena si susseguono in modo sorprendente fino a rendere esilaranti e paradossali tutte le enormi e comiche bugie su cui le Sorellastre hanno basato le loro esistenze. Brillante, grottesca, esilarante, commovente. Una commedia in cui ognuno può ritrovare sé stesso, i nodi drammatici della famiglia e dell’infanzia, superandoli attraverso la risata.

“LA LETTERA” DI PAOLO NANNI TORNA SUI PALCHI MILANESI
Dal 13 al 18 dicembre, al Teatro Filodrammatici di Milano torna La lettera di Paolo Nani, un vero blockbuster per il teatro milanese che lo ospita ininterrottamente dal 2011. Piccolo miracolo di precisione scenica, evergreen del teatro internazionale, La lettera, prodotto da Agidi srl, per la regia di Nullo Facchini, vanta più di 1800 repliche in 40 paesi del mondo e nel 2022 celebra i suoi primi 30 anni. Liberamente ispirato a Esercizi di stile, libro dello scrittore francese Raymond Queneau, lo spettacolo narra di un uomo che entra in scena, si siede a un tavolo, beve un sorso di vino, contempla la foto della nonna e scrive una lettera. Quindi la imbusta, la affranca e sta per uscire, ma gli viene il dubbio che nella penna non ci sia inchiostro. Controlla e constata che non ha scritto niente. Deluso, esce. La storia si ripete 15 volte in altrettante varianti: all’indietro, con sorprese, volgare, senza mani, horror, cinema muto, circo, e tante altre ancora.

BUCCI PORTA A ROMA IL THRILLER “IN CASA CON CLAUDE”
Dal 9 all’11 dicembre il palcoscenico del Teatro Lo Spazio di Roma accoglie “In casa con Claude”, un thriller psicologico sui temi dell’emarginazione e del pregiudizio, tratto da “ Being at home with Claude “ di Renè Daniel Dubois, con la regia di Giuseppe Bucci. Un interrogatorio di polizia spietato e avvincente tra un rigido, ma umano, ispettore di polizia e un ragazzo omossessuale, escort e tossicomane, vittima di emarginazione e pregiudizio, che confessa l’omicidio di un altro ragazzo, senza apparente movente. Ma anche un viaggio all’interno alla mente del giovane, immerso in un caotico mix di dipendenze e situazioni borderline, che con incredulità e dolore riesce ad arrivare alla dolorosa autoconfessione. Nella quale, con fatica, emerge, piano piano, la parola “amore”.

(© 9Colonne - citare la fonte)