Sono passati soltanto pochi giorni dall’8 marzo, la data simbolica proclamata dalle Nazioni Unite “Giornata internazionale della donna”, che già si sono dovuti annotare altri gravissimi episodi. Così, a Carlantino (Foggia), dove un uomo ha ucciso la moglie, a Gioia Tauro (Reggio Calabria) con una donna di origini ucraine uccisa dopo una lite dal compagno; a Perugia con una tunisina che ha denunciato alla Polizia il marito dopo aver subito anni di gelosie ossessive e di violente aggressioni a Piacenza dove un uomo, tornato a casa ubriaco, ha brutalmente picchiato la compagna che rfiutava un rapporto.
Un fenomeno criminale che non accenna a diminuire come evidenziato nel report presentato nei giorni scorsi dal Servizio Analisi Criminale del Dipartimento della Pubblica Sicurezza con l’obiettivo di fornire aggiornati elementi di valutazione.
Si parte dai cosiddetti “reati spia” (atti persecutori, maltrattamenti contro familiari e conviventi, violenze sessuali) ossia delitti ritenuti i possibili indicatori di una violenza di genere in quanto espressione di violenza fisica, sessuale, psicologica o economica diretta contro una persona in quanto donna. Nello studio in questione si rileva un costante aumento nel quadriennio 2019-2022 per i suddetti reati ed in particolare: gli atti persecutori, c.d. stalking (art.612 bis c.p.) passati dai 16.955 del 2019 ai 17.259 del 2022; i maltrattamenti (art.572 c.p.) dai 20.850 ai 23.196 del 2022; le violenze sessuali (artt. 609 bis, 609 ter e 609 octies c.p.) aumentate a 5.991 da 4.884 del 2019. A questo incremento ha fatto riscontro l’azione di contrasto delle forze di polizia con un aumento degli autori scoperti che è stato del 10% per gli atti persecutori e del 12% per le altre due tipologie di reati.
Relativamente alla diffusione di questi delitti sul territorio nazionale l’incidenza ( il rapporto, cioè, tra i reati commessi per 100mila abitanti del territorio esaminato) di atti persecutori e maltrattamenti nel 2022 risulta più elevata in Campania, Sicilia e Puglia mentre per le violenze sessuali sono l’Emilia Romagna, la Liguria e il Trentino Alto Adige le regioni con la più alta incidenza.
Sono aumentati anche alcuni dei reati introdotti dal cosiddetto “Codice rosso” ( legge 69/2019) e tra questi quello di deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso (art.583 quinquies c.p.) passati dai 25 del 2019 ai 98 del 2022 e la diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti (art.612 ter c.p.) aumentati a 1.178 dai 257 del 2019. Sono 319 gli omicidi volontari consumati in Italia nel 2022 ( lo stesso numero del 2019) con un incremento tuttavia di vittime di genere femminile passate da 112 del 2019 a 125 nel 2022.
La condivisione del patrimonio informativo acquisito dalla forze di polizia nei numerosi interventi effettuati su tutto il territorio nazionale è fondamentale per la tutela delle vittime. A questo scvopo, sin dall’agosto 2020, è stata predisposta dalla Direzione Centrale della Polizia Criminale, un’applicazione interforze (denominata SCUDO) per ricostruire e collegare i diversi episodi che coinvolgono autori e vittime prevedendo, in occasione di interventi per fatti di violenza o minaccia, l’inserimento di dati delle persone presenti in qualità di presunto autore, di vittima o di testimone ed altri elementi informativi essenziali anche per adeguare gli eventuali successivi interventi operativi. E’ sempre attivo, dal 2006, il 1522, numero gratuito di pubblica utilità gestito dal Dipartimento per le Pari Opportunità, per segnalare episodi di violenza intra ed extra familiare in danno delle donne. L’invito rivolto a tutte le donne, anche alle più giovani, dal Dipartimento della P.S. “è quello di non banalizzare mai nessun segno di violenza psicologica, economica, fisica di cui sono vittime e di chiedere aiuto per uscire dalla condizione di isolamento e soggezione in cui si trovano”.