“Il senso di questo documento è chiaro: a ridosso della discussione parlamentare sulla gestazione per altri, c’è un alto rischio di radicalizzazione. Da un lato la destra, con la proposta di ‘reato universale’, pone male il tema dal punto di vista giuridico. Dall’altro lato c’è il rischio che il Pd si limiti a cassare questo punto, mentre noi vogliamo che non cada l’attenzione nazionale, europea e internazionale su cosa sia davvero la Gpa in termini di violazione dei diritti della donna e dei diritti dei bambini”. Intervistata da Avvenire, Silvia Costa, ex europarlamentare e ora membro della Direzione nazionale del Pd, offre una lettura politica del testo che sta raccogliendo centinaia di firme soprattutto tra esponenti dem e di centrosinistra. C’è la necessità di ingaggiare una battaglia di lunga durata contro l’utero in affitto, che non deve restare incagliata nel muro contro muro strumentale cui ci si sta avviando alla Camera. E c’è la necessità di arrivare a un momento di chiarezza dentro il Partito democratico, perché non ci si può “appiattire”, spiega Costa, su “diritti adultocentrici e individualistici”. (31 MAG / deg)
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