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A chi destinare il proprio contributo?

Ricerca, volontariato, università, associazioni sportive o comuni: ecco quali sono le alternative per la cessione della quota di Irpef


La nascita del 5 per mille risale alla legge finanziaria del 2006 quando, «a titolo sperimentale», venne prevista «la destinazione in base alla scelta del contribuente di una quota pari al 5 per mille dell’imposta sul reddito delle persone fisiche con le finalità tuttora vigenti a sostegno del volontariato, delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale e delle associazioni di promozione sociale, di finanziamento della ricerca scientifica e delle università, di finanziamento della ricerca sanitaria, nonché ad attività sociali svolte dal comune di residenza del contribuente».

TUTELARE LE NOSTRE RISORSE
La ricerca costituisce una delle principali risorse che consentono a un Paese di rimanere competitivo nel mercato globale, di restare al passo con i Paesi più avanzati, di garantire il benessere e il livello di vita della sua popolazione. Nonostante questo principio generale, l’Italia è da anni agli ultimi posti per finanziamenti pubblici e privati a favore della ricerca, situazione che penalizza soprattutto tutti quei i giovani che hanno deciso di dedicarsi alla ricerca nonostante le mille difficoltà che si incontrano, mossi esclusivamente dalla passione e dalla volontà di aiutare gli altri. Anche la valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici, dunque, rappresenta uno dei più grandi investimenti intergenerazionali, con una valorizzazione connessa anche al godimento del patrimonio culturale del territorio.
UN AIUTO ALLA COMUNITÀ
Le associazioni del volontariato sono sempre più utili e insostituibili per integrare le prestazioni del servizio pubblico, soprattutto nel settore sociale e sociosanitario. Inoltre, il numero di persone che è dovuta ricorrere al sostegno delle associazioni del terzo settore si è drammaticamente allargata in questo ultimo periodo, a causa del proliferare delle sempre più gravose emergenze economiche e sociali. Questo settore ha assoluto bisogno di risorse: finanziamenti in primo luogo, ma anche personale giovane e dinamico che possa sostituire la vecchia guardia, quella che ha fondato le associazioni e che tanto ha dato in termini di generosità e impegno, ma che ha elevato a una soglia piuttosto alta l’età media del corpo dei volontari. Destinare il proprio 5 per mille al Comune aiuta invece a sostenere la spesa sociale, cioè gli interventi dell’Amministrazione comunale rivolti alle fasce più bisognose o in situazioni di disagio. I fondi vengono spesso utilizzati per progetti di utilità sociale e di sostegno a favore di soggetti residenti nel comune (famiglie, anziani, disabili, minori), in contesti di difficoltà sociali o economiche. Infine, offrire il proprio contributo del 5 per mille alle associazioni sportive dilettantistiche può davvero rappresentare un concreto aiuto per ripartire, per rimettere finalmente in moto un settore duramente provato dagli ultimi eventi.

(© 9Colonne - citare la fonte)