di Paolo Pagliaro
Italo, la società di trasporto ferroviario, ha deciso di aggiungere ai 1.400 dipendenti una trentina di hostess e steward di stazione. Ai candidati non si limita a chiedere diploma o laurea, conoscenza dell’inglese, soft skills come buona capacità nel relazionarsi con gli altri, disponibilità a lavorare su più turni. Questa volta Italo chiede anche la conoscenza della lingua cinese, che costituirà “titolo preferenziale” per l’assunzione. L’azienda fa sapere che intende così prepararsi alla forte ripresa del turismo asiatico attesa a partire dal prossimo anno. L’annuncio arriva nel giorno in cui la presidente del Consiglio vola a Washington per incontrare Biden, che verosimilmente le chiederà di non confermare il Memorandum sulla Via della Seta, accordo firmato con Pechino ai tempi del primo governo Conte. Se il governo accoglierà l’invito dell’alleato americano, l’Italia dovrà mettere nel conto l’irritazione di Pechino e le sue possibili ritorsioni commerciali, visti turistici compresi.
Selezionando hostess che parlano il cinese Italo ha scommesso sul futuro ma forse ha scelto il momento sbagliato.