Il Consolato Generale d'Italia a Buenos Aires e la Società Friulana della capitale argentina hanno organizzato delle visite per invitare a scoprire il quartiere di Villa Devoto ed esplorare così il ricco patrimonio architettonico italiano in Argentina. Le visite gratuite, per le quali è necessaria l'iscrizione attraverso il sito del Consolato, si svolgeranno il 16 e il 23 settembre e fanno parte di un concorso lanciato all'inizio dell'anno dal Consolato con il titolo "Proposte e Iniziative sull'Italia a Buenos Aires", mirato a promuovere la cultura italiana nella regione.
"Nei primi anni del 1900, Villa Devoto era conosciuta come 'il quartiere degli italiani'", spiega a 9Colonne Susana Costa, coordinatrice del progetto e guida che accompagnerà i visitatori durante le gite. "Questo a causa dell'enorme numero di italiani che vi si trasferirono. In realtà, Villa Devoto non nacque come quartiere di Buenos Aires, ma come una città separata, distante dal centro città e attraversata da due linee ferroviarie senza nemmeno una stazione. L'idea di fondare un nuovo municipio nel mezzo della cosiddetta Pampa Umida nacque dall'iniziativa di una banca interessata agli affari immobiliari, e il presidente di questa banca si chiamava Antonio Devoto, da cui il luogo prende il nome".
Nato nella provincia di Genova nel 1832, Antonio Devoto fu una delle figure più eminenti della comunità italiana che arrivò in Argentina durante la prima ondata di migrazione. Originariamente un imprenditore di spicco nel quartiere della Boca, divenne rapidamente banchiere e proprietario di vaste estensioni di terra, in seguito allo sterminio degli indigeni avvenuta sotto la presidenza di Julio Roca."Il punto di incontro per l'inizio del tour sarà in Piazza Arenales, al centro della quale si erge un monumento dedicato ad Antonio Devoto. Visiteremo la sua casa, la particolare residenza progettata dall'architetto Bruno Avenatti, il palazzo dei fratelli Ceci, la biblioteca, la casa del ticinese Onorio Stoppani e una delle case di Federico Devoto, il nipote del patriarca, prima di concludere il nostro viaggio nella magnifica Basilica di San Antonio di Padova, dove riposa la famiglia Devoto nella cripta." I visitatori avranno anche l'opportunità di conoscere la sede della Società Friulana, situata proprio a Villa Devoto, e luogo dove si concluderà il tour. "La Società Friulana è stata fondata 96 anni fa con l'obiettivo di offrire un senso di appartenenza agli immigrati del nord-est dell'Italia. Qui è possibile gustare piatti tradizionali, parlare in friulano", afferma Noemi Selva, membro del Consiglio Direttivo della Società Friulana. "Oggi, continuiamo a cucinare frico, polenta, muset e crostui, offriamo lezioni di friulano alle nuove generazioni. Apriamo inoltre le nostre porte a tutti gli italiani di altre regioni e ai residenti di Villa Devoto, che è diventata la nostra seconda casa da 52 anni, quando ci siamo trasferiti dal quartiere di Primera Junta, dove il nostro Fogolâr ha avuto origine."(BIG ITALY / Fel)
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