Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

A Roma'Leonardo” di Kevin Arduini

Teatro
Dai palchi più prestigiosi agli spettacoli di provincia, lo "Speciale teatro" presenta ogni settimana le novità in cartellone in giro per l'Italia. Tra classici della commedia e della tragedia, opere, One man show, cabaret e "prime", le rappresentazioni teatrali vengono anticipate attraverso una descrizione sintetica dello spettacolo, della sua scenografia e dei suoi autori e interpreti, oltre a un piccolo vademecum con le date e gli orari.

A Roma'Leonardo” di Kevin Arduini

“LEONARDO” ARRIVA AL TEATRO DEGLI AUDACI DI ROMA CON LA REGIA E LE COREOGRAFIE DI KEVIN ARDUINI

 

Sarà lo spettacolo “Leonardo” ad aprire la nuova stagione del Teatro degli Audaci di Roma (via Giuseppe De Santis, 29 zona Porta di Roma), sabato 30 settembre e domenica 1 ottobre. Lo spettacolo è prodotto dalla Nestor Theatre Company di Kevin Arduini, ballerino, coreografo, regista e Direttore Artistico della Compagnia. Le coreografie e la regia sono di Kevin Arduini,i danzatori sono Lorenzo Malara, Chiara Dell’ Omo, Tiziana Cardella, Erika Zilli, Alessia Rea, Camilla Madama, Giulia Colcerasa, Greta Cardilli, Anastasia Rossetti, Luca Narcisi, affiancati sul palco dalla rara arpista cromatica Vanessa d’Aversa, il soprano Lorella Fabrizi, il baritono Michele Migliori, l’attore Romano Pigliacelli  e numerosi altri attori e figuranti. Lo spettacolo proseguirà poi la sua tournée nazionale ed internazionale e con l’alto patrocinio delle ambasciate italiane in Croazia e in Bosnia Erzegovina, andrà a toccare il prestigioso Teatro Lisinski di Zagabria e il Teatro Sartr di Sarajevo il prossimo Dicembre. Questo spettacolo è il primo in Italia nel suo genere, incentrato interamente sul genio del rinascimento italiano; Lo spettacolo ripercorre in modo emozionante e coinvolgente la storia di Leonardo Da Vinci, genio indiscusso del Rinascimento italiano, nonché mito immortale.  L’autore racconta attraverso quadri coreografici estremamente particolari e ricercati la vita di Leonardo Da Vinci seguendo da un lato la linea cronologica della vita e dall’altro la feconda produzione delle sue opere. Arduini nella creazione dei suoi spettacoli pone il balletto come elemento centrale in cui incastona, come pietre preziose, tutti gli altri generi di arte: la musica, il canto e la recitazione. Saranno oltre 50 gli artisti in scena con una particolare cura dei costumi realizzati dalla costumista della Compagnia Eleonora Gismondi, affiancata dalle sarte e dallo staff interno. (red)

 

“KOHLHAAS” CON MARCO BALIANI E REMO ROSTAGNO

 

Si chiude con un esempio di teatro civile la rassegna Vivi Velletri, che da aprile a settembre ha visto alternarsi negli spazi del Convento del Carmine di Velletri, oggi Casa delle Culture e della Musica, artisti di chiara fama - da Michele Placido a Giuliana de Sio - e storia dell’arte, alla riscoperta del patrimonio storico e artistico del Lazio. L’ultimo appuntamento di Vivi Velletri 2023 è il 16 settembre con Marco Baliani e Remo Rostagno con “Kohlhaas”. La storia di Kohlhaas è un fatto di cronaca realmente accaduto nella Germania del 1500, scritto da Heinrich von Kleist in pagine memorabili. È la storia di un sopruso che, non risolto attraverso le vie del diritto, genera una spirale di violenze sempre più incontrollabili, ma sempre in nome di un ideale di giustizia naturale e terrena, fino a che il conflitto generatore dell’intera vicenda - cos’è la giustizia e fino a che punto in nome della giustizia si può diventare giustizieri - non si risolve tragicamente lasciando intorno alla figura del protagonista una ambigua aura di possibile eroe del suo tempo.  “Nel mio racconto orale è come se avessi aggiunto allo scheletro osseo riconoscibile della struttura del racconto di Kleist, nervi muscoli e pelle che provengono non più dall’autore originario ma dalla mia esperienza, teatrale e narrativa, dal mio mondo di visioni e di poetica. Accade nell’arte del racconto orale che per cercare personaggi interiori occorra compiere lunghi percorsi, passare attraverso storie di altre storie, sentirsi stranieri in questo mondo dopo aver tanto peregrinato, fino a trovare quel punto incandescente capace di generare a sua volta nell’ascoltatore un mondo di visioni, non necessariamente coincidenti con le mie” spiega Baliani. (red)

 

 

 

PALERMO: ORFEO ED EURIDICE DI CHRISTOPH WILLIBALD GLUCK

Titolo fondamentale del repertorio, Orfeo ed Euridice è l’opera in tre atti di Christoph Willibald Gluck su libretto di Ranieri de’ Calzabigi, considerata l’incarnazione delle teorie della riforma del melodramma che portarono al passaggio dall'opera barocca a quella di Mozart. L’opera che debutterà in Sala Grande, al Teatro Massimo di Palermo, martedì 19 settembre alle 20 sarà in scena fino al 26 settembre. Il Teatro Massimo la presenta nella versione originale viennese, in un nuovo allestimento affidato al direttore musicale onorario Gabriele Ferro e alla regia e coreografia di Danilo Rubeca, che impegna Orchestra, Coro e Corpo di ballo del Teatro. Le scene sono firmate da Domenico Franchi, i costumi da Alessio Rosati, le luci da Marco Giusti. Ad interpretare il ruolo di Orfeo è il controtenore Filippo Mineccia, tra i più grandi interpreti attuali del repertorio barocco e del Settecento ed Euridice è il giovane soprano palermitano Federica Guida, che va affermando sempre più la sua carriera su palcoscenici internazionali. Mentre il soprano israeliano Nofar Yacobj è l’interprete di Amore, il personaggio e il sentimento che informa di sé tutta l’opera. In scena Orchestra, Coro e Corpo di ballo del Teatro Massimo. Maestro del Coro Salvatore Punturo. Direttore del Corpo di ballo Jean-Sébastien Colau. L’opera, rappresentata per la prima volta a Vienna nel 1762 e poi in versione francese nel 1774 a Parigi, è ispirata al personaggio mitologico di Orfeo, che scende negli inferi per riportare in vita la sua amata Euridice: riesce a piegare la volontà degli dei ma perde comunque la moglie. La drammaturgia di Ranieri de’ Calzabigi e Christoph Willibald Gluck riscrive l’epilogo tragico del mito: quando Orfeo piange la scomparsa di Euridice, Amore gli comunica che gli dei gli concedono di tentare di ricondurla sulla terra se farà tutto il percorso senza mai girarsi a guardarla; ma dopo essere riuscito a strapparla agli inferi, Orfeo infrange il divieto che gli era stato imposto e la perde nuovamente; disperato sta per commettere suicidio, ma Amore lo ferma e resuscita ancora la sua amata. “Una tragedia a lieto fine” creata, in contrapposizione agli eccessi barocchi dell’epoca, secondo nuovi principi di linearità e purezza espressiva che prevedono la semplificazione dell'azione drammatica, meno virtuosismi e l’uso di un linguaggio conciso ed efficace.(red)

 

BOLOGNA, AL VIA ‘DUSE 200’ CON IL CICLO ‘DUSE SALA STAMPA’

 Quattro conversazioni con altrettante firme delle pagine di cultura e spettacoli delle redazioni di Bologna per raccontare il Teatro Duse tra cronaca e retroscena, riflessioni critiche e impressioni personali. È il ciclo ‘Duse Sala Stampa’ che, lunedì 18 settembre alle 18.30, aprirà ufficialmente ‘Duse 200’, il programma di iniziative per il bicentenario dello storico palcoscenico di Via Cartoleria. Gli incontri, a ingresso libero fino a esaurimento posti, si terranno sul palco del Duse e in diretta streaming sulla pagina Facebook del Teatro. Il ciclo, condotto dal giornalista Vincenzo Branà, gode del patrocinio dell’Ordine dei Giornalisti Emilia-Romagna.  Si parte, dunque, lunedì 18 settembre con l’intervista al giornalista Claudio Cumani (Il Resto del Carlino) che ripercorrerà i momenti salienti della storia del Duse e della città di cui è specchio, tra passato, presente e futuro. Si prosegue lunedì 25 settembre con Paola Gabrielli (Corriere di Bologna) che svelerà il volto più pop del Duse e il ruolo delle grandi interpreti femminili della scena e della musica. Il 2 ottobre l’appuntamento vedrà protagonista Alessia Angellotti (Radio Bruno) che porrà l’accento sulle emozioni e i riti dei grandi live e sul rapporto tra radio e teatro. Infine, il 9 ottobre, salirà sul palco Nicola Pirrone (Ansa) per un tuffo nella musica classica a partire dalla storica esibizione di Maria Callas al Duse, nel settembre 1950, in quello che fu un unicum per la ‘divina’ a Bologna, fino ai giorni nostri con la stagione lirico-sinfonica dell’Orchestra Senzaspine.   ‘Duse 200’ entrerà nel vivo con la rassegna 'Duse & Friends' con 8 spettacoli, di cui 6 creati appositamente per l’occasione. In calendario, dunque, il 4 ottobre ‘Una notte a teatro’ con la compagnia Fantateatro. Il 6 ottobre spazio agli Oblivion con ‘200, ma anche 20’. L’11 ottobre sipario su ‘W il Duse!’ di e con Giorgio Comaschi. E ancora, il 19 ottobre sarà la volta di Vito in ‘Omaggio al Duse - Storie e racconti della Bologna di ieri, oggi, domani’, mentre, il 28 ottobre, è in programma il concerto ‘Opera Incanto’ promosso insieme alla Fondazione Luciano Pavarotti. Si unisce alla festa per il Duse anche Vinicio Capossela, con il concerto del 6 novembre, tappa del suo tour ‘Con i tasti che ci abbiamo’. L’8 novembre serata d’onore con Alessandro Bergonzoni e, in chiusura, il 27 dicembre un’edizione speciale di ‘Bollicine’, il tradizionale concerto di fine anno dell’Orchestra Senzaspine. ‘Duse 200’ si svolge con il patrocinio e il contributo di Ministero della Cultura, Regione Emilia-Romagna, Comune di Bologna. Main Partner: BPER Banca. Funding Partner: Pelliconi. Media Partner: Il Resto del Carlino, Radio Bruno.(red / Gil)

 A ROMA VA IN SCENA “PARZIALMENTE STREMATE”

Sull’onda dell’inarrestabile successo delle Serie televisive, esploso grazie all’avvento delle piattaforme tv, nasce la prima serie teatrale al mondo. Primo appuntamento al Teatro Golden di Roma (Via Taranto, 36 ) dal 21 settembre al 1 ottobre con “Parzialmente Stremate” , il primo fortunato episodio della 1^ Serie Teatrale al Mondo, “Le Stremate” di Giulia Ricciardi, regia di Patrizio Cigliano. Un riuscito esempio di teatro brillante al femminile e un acclamato esempio di “teatro seriale”: pur non essendo necessariamente da seguire in ordine cronologico, i 7 spettacoli raccontano le vite paradossali ed esilaranti delle stesse tre protagoniste (con guest occasionali). “Parzialmente Stremate” con Barbara Begala, Beatrice Fazi, Milena Miconi, Giulia Ricciardi si svolge in un giorno particolare: Mirella, dopo anni di convivenza, si sposa. Le tre amiche di sempre, oggi “damigelle”, sono con lei. Ma proprio al momento di andare in chiesa, in lei scatta qualcosa e la paura ha il sopravvento: non vuole più sposarsi e le quattro si ritrovano nell’appartamento della sposa, per cercare di capire, convincerla a fare la cosa giusta, confrontarsi e rassicurarsi a vicenda. Ritmi cinematografici, battute esilaranti e un perfetto meccanismo a orologeria travolgeranno gli spettatori in un vortice inarrestabile di emozioni e divertimento, approfondendo i temi della donna di oggi: troveremo la madre di famiglia, apparentemente serena ma vittima dell’abitudine; la donna convertita alla fede dopo un passato molto trasgressivo e movimentato; la donna abbandonata, senza figli ma piena di amici, a caccia di in una vita migliore; e ovviamente la donna eternamente indecisa benché “quasi” sposa. Su tutto questo, l’inconfondibile stile registico di Patrizio Cigliano, caratterizzato come sempre da un ritmo vertiginoso e infinite trovate sceniche. E qui, il “mancato” matrimonio di una delle quattro, tirerà fuori le fragilità di ognuna di loro e tra gag e battute, anche le verità più scomode e commoventi sfoceranno in una risata.

(PO / red)

 

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