Nelle serate bollenti di fine estate ho immaginato e sognato una trattativa di pace fra l'aggredita Ucraina e la Russia: al tavolo Putin e Zelensky con Henry Kissinger in veste di mediatore. A Zelensky qualcuno dovrà dire ormai che il rifiuto di ogni trattativa è inaccettabile e che una volta esaurite le obsolete armi convenzionali, sostituite da quelle moderne che avranno rimpinguato a dismisura le casse dei fabbricanti, i veri padroni del mondo attraverso la finanza, la guerra in Europa cesserà.
Ma soprattutto devono essere illustrati a Zelensky i dati della FAO che riguardano il grano. La Russia ne è il più grande produttore, dal quale dipendono per il 100% Kazakistan, Mongolia, Armenia, Azerbaigian, Georgia; tra il 50 e il 100% Bielorussia, Turchia. Finlandia, Libano, Pakistan e molti Paesi africani. Dall'Ucraina dipendono per il 22% l'Egitto, 49% Tunisia, 48% Libia, 60% Somalia, 20% Senegal, 14% R.d.Congo.
Finirà il "privilegio" della guerra ucraina, perché combattuta in Europa e nel ricco occidente, mentre vengono dimenticate le altre 30 guerre nei Paesi sottosviluppati. Perfino dal papa, verrebbe da dire.